La comitiva del Città di Cagliari partita di buon’ora stamattina alla volta di Olbia, dove è avvenuto l’imbarco sul traghetto per Livorno, dove l’arrivo era previsto intorno all’ora di cena. La prima domanda che viene da porre a Gian Marco Setzu è con quale spirito il gruppo ha affrontato l'avventura in direzione della Toscana, anche perchè farsi un giorno di traversata non aiuta certo a distendere gli animi e a contribuire a trovare la giusta concentrazione.
“Sicuramente le difficoltà logistiche ci sono e lo stress della trasferta si sente. Soprattutto se consideriamo che la squadra è composta al 90% da ragazzi che lavorano e che già hanno fatto il possibile per ritagliarsi lo spazio per vivere questa esperienza. Ad ogni modo non è corretto esordire con scusanti alla vigilia, veniamo da un anno di grande lavoro e grande crescita, per cui siamo entusiasti di metterci ancora alla prova”.
- Partite subito con una partita decisiva, perchè la semifinale col Bubi è uno step fondamentale per sperare di poter giocare la sfida che vale il posto in Serie B. Che clima si respira alla vigilia del match?
“Considerando la situazione in campionato, con il Domus che domani si gioca il pass per i playoff nazionali, non ci resta che giocarci questa carta con tutti noi stessi. Abbiamo dimostrato di poter meritare il salto di categoria giocando alla pari con le nostre avversarie in campionato e vincendo in coppa contro compagini di grande valore e che attualmente sono in piena lotta per la promozione. Ci siamo costruiti una ghiotta seconda occasione e faremo il possibile per non sprecarla. Il Bubi è una grande squadra e una gloriosa società che ha sempre navigato in categorie importanti, il cammino che hanno condotto in campionato la dice lunga sulla loro forza. Ma se vogliamo arrivare al traguardo, dobbiamo cercare di mettere da parte questi dettagli, d'altronde ogni partita ha una storia a sé”.
- Sappiamo tutti che la Coppa Italia è l'ultima occasione per riuscire a centrare l'obiettivo della promozione. Nonostante tutto avete disputato una grande stagione ma quei pochi rimpianti rischiano di pesare tantissimo. Dove bisognava prestare maggior attenzione secondo te?
“Credo che rimpiangere i risultati sia il modo meno costruttivo per analizzare una stagione ormai giunta al termine. Uno dei nostri punti deboli dei primi flop è stata l'amalgama del gruppo, venivamo tutti da squadre diverse. Sapevamo a priori che sarebbe stato un campionato complicato, con diverse squadre accreditate per la vittoria finale. Gli errori ci sono stati e fanno parte del percorso, è giusto rendere merito a compagini che hanno sbagliato meno durante l'arco del campionato. Mi ritengo tuttavia soddisfatto del nostro cammino e questa Final Four è il miglior modo di prenderci una rivincita che ci siamo guadagnati sul campo”.