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23/02/2023 21:24

4 "non formati" in A2 Elite e 2 in A2? Le nuove "quote" al vaglio del Direttivo. Ma ci vuole altro

Appare sempre più probabile che il Consiglio Direttivo della Divisione Calcio a 5 possa modificare nella prossima assise prevista, a quanto pare di aver capito, non prima della fine del mese di marzo, le regole per la partecipazione del calciatori “non formati” alle gare dei campionati nazionali della stagione 2023/2024. L’argomento è già da diverso tempo sulle bocche degli addetti ai lavori, che stanno attendendo le mosse di piazzale Flaminio in merito appunto alle “quote” dei giocatori che dovranno essere inseriti in lista nelle varie categorie dell’annata ventura.


Il motivo? Verrebbe d’intuito pensare che ci sia un progetto di fondo legato ad ammorbidire le ferree determinazioni assunte con il comunicato 772 del febbraio dello scorso anno, quello che nella sostanza istituiva la riforma voluta dal presidente Bergamini, se vogliamo dire eccessivamente restrittive relativamente alla presenza in campo dei “non formati”, tagliati pesantemente in Serie A2 e B e conteggiati in sole due unità nella costituenda Serie A2 Elite. Ma nemmeno la Serie A, stando così le cose, sarà a riparo perché l’effetto dell’incremento dei “non formati” votato dal Consiglio Direttivo del 14 luglio 2022 svanirà allo spirare della stagione 2022/2023 e il numero degli utilizzabili scenderà a 4, andando di fatto a impoverire nuovamente i roster della massima serie.


Ma cosa sta, invece, accadendo lungo i corridoi al secondo piano di piazzale Flaminio 9? Come dicevamo prima, il Consiglio Direttivo potrebbe correggere i numeri della partecipazione al gioco non solo per attutire il gap che si verrebbe a creare, in base a quanto disposto dal comunicato 772/2022, tra i campionati apicali e quelli di A2 e B (dove, ricordiamo, è previsto che il numero dei “non formati” scenderà in ambedue le categorie a una sola unità, con l’introduzione anche di due giocatori nati dal primo gennaio 2003 in poi), ma anche per uniformare Serie A e A2 Elite che nei programmi istituzionali devono viaggiare parallelamente a livello normativo e tecnico-strutturale. Ciò significa che mentre il numero dei “non formati” in Serie A scenderà a 4, quello previsto in A2 Elite, dagli originari 2 raddoppierà, salendo quasi certamente a 4 proprio per consentire un primo livellamento tra le principali categorie del nostro futsal, con la rivisitazione dei numeri che si sommerà alla con concertata regolamentazione impiantistica già avviata per omogeneizzare le capacità delle strutture che ospiteranno le gare di A e A2 Elite.


All’incremento previsto in A2 Elite dovrebbe accompagnarsi anche una riduzione meno impattante dei calciatori “non formati” in Serie A2, che dovrebbero scendere a 2 mentre per la Serie B non ci saranno interventi e, pertanto, quanto statuito dal comunicato 772 non subirà modifiche. Una situazione che equivarrà ad un nuovo considerevole taglio di giocatori “non formati” (stimiamo non meno di 120/130 nuovi disoccupati calcolando nella media un calciatore a squadra) che non avranno più i requisiti per giocare in campo nazionale e finiranno verosimilmente o per scendere in Serie C1 - dove assisteremo alla nascita di campionati dove la qualità sarà ancor più accentuata in quelle squadre che si cimenteranno per il vertice, superando di gran lunga il livello della maggior parte delle squadre di Serie B - oppure per salutare l’Italia e scegliere i campionati esteri dove non vigono regole così limitative. 


Questo per la stagione che subentrerà il prossimo primo luglio, con la falcidia finale di “non formati” prevista per la stagione 2024/2025, quando Serie A e A2 Elite scenderanno entrambe a 3 “non formati”, con l’A2 che perderà un ulteriore straniero e si allineerà alla cadetteria. Nel frattempo, secondo i fautori della riforma, saranno già pronti per essere gettati nella mischia i giocatori di futsal della nuova generazione, la stragrande maggioranza dei quali promossi da formazioni Under 19 che, a nostro avviso, non saranno in grado di aiutare la formazione dei giocatori di futsal del domani, visto il modesto livello del campionato Under 19 (infarcito di squadre del regionale) che, così impostato, non offre la possibilità appunto di affrontare gare performanti se non in occasione delle sfide di Coppa Italia, dove il livello sale relativamente rispetto al campionato offrendo anche interessanti opportunità di confronto a livello interregionale. 


Uno scenario, sempre secondo il nostro parere, che offre poche chances di crescita sia quantitativa che, soprattutto, qualitativa, a fronte della richiesta di un notevole numero di nuovi giocatori che possano subito apportare un rendimento significativo e tale da non alterare le capacità in fatto di gioco e competitività. La soluzione per tentare di arginare il problema? Intanto che ci si renda realmente conto che una riforma così impattante avrebbe necessitato di un tempo più ampio per permettere ai club di pianificare progetti di sviluppo in grado di puntare alla formazione e alla conseguente qualificazione dei giovani emergenti e di maggior talento. E poi si consenta ai club apicali di iscriversi alla Serie B con formazioni Under 23, capaci di raccogliere gli esodati da Under 19 o Under 21 destinati ai campionati regionali, offrendo loro la possibilità di riqualificarsi giocando in campionati maggiormente performanti e non limitativi sul piano della competitività come lo è oggi quello Under 19. 


L’istituzione di piazzale Flaminio recepirà queste richieste?