Bissuola, qualche perplessità per Nicola Paglianti: “La nuova Coppa? Non ne capisco bene il senso”

Presso l'Arcostruttura di Camino, il Bissuola domani pomeriggio farà visita al Padova per la prima partita di Coppa della Divisione e alla vigilia della gara abbiamo scambiato due parole con il tecnico dei mestrini Nicola Paglianti. L'allenatore dei gialloblù ha fatto il punto della situazione del gruppo che scenderà in campo (composto in buona parte dagli Under 19 che lo stesso Paglianti allenerà quest'anno, a conferma del suo costante lavoro con i più giovani), ma il tecnico non ha nemmeno nascosto le sue perplessità per la nuova formula della competizione.

- Mister, come stanno i ragazzi che dovranno affrontare la trasferta di coppa a Padova? Scenderete in campo effettivamente con una U23 o dovrete "ripiegare" su una U19? 

"Gli arruolabili in vista della trasferta di Padova sono indietro dal punto di vista atletico, in quanto la loro preparazione non è stata programmata in funzione di questa coppa. Affronteremo queste due prime uscite con una squadra prevalentemente Under 19 con il supporto di alcuni Under 17, e se quest'ultimi non avessero avuto la prima gara di campionato in concomitanza certamente la presenza sarebbe stata molto più corposa". 

- Hai avuto modo di dare un'occhiata ai possibili giocatori arruolabili dal Padova? Se non vado errato, potrebbe esserci in campo anche un talento come Mattia D'Erme che nel mestrino è un volto noto... 

"Sì, il Padova dispone di diversi giocatori fuori dalla categoria Under 19 che possono però scendere in campo nella Coppa Divisione. Tra questi c'è anche Mattia D'Erme, che anni addietro ho pure allenato. Assieme a lui, ci sono altri buoni giocatori, giocatori che a livello di prime squadre ancora non si sono espressi e messi particolarmente in luce, ma che in questo torneo potrebbero forse trovare la loro miglior versione". 

- Questa nuova versione della Coppa Divisione pensi che possa premiare sul campo gli sforzi di una società come il Bissuola che lavora tanto sui giovani?

"Non credo proprio. Partendo dal presupposto che le società che lavorano bene, credendo fortemente sulla linea verde, investono seriamente in formazione, non credo possano vedere questa manifestazione come un'opportunità per i propri atleti, che a ventidue o ventitré anni dovrebbero già essere considerati atleti agonisti a tutti gli effetti, inseriti negli organici di prima squadra da protagonisti e non come delle semplici comparse. Personalmente non capisco il senso di questa manifestazione cosi com'è strutturata; non l'ho capita bene ieri e la capisco ancor meno oggi. Ha le sembianze di un torneo improvvisato, senza seguito e continuità".


l.m.