Il dado è tratto: Cafù non è più l'allenatore dello Sporting Sala Consilina. La panchina a Rosciano

La notizia è arrivata improvvisa ed ha sicuramente avuto un effetto fragoroso, soprattutto perchè la decisione è giunta dopo una partita in cui la squadra aveva fatto intravedere dei segnali di ripresa dopo due prestazioni a dir poco traumatiche. Alexandre Da Souza, per tutti Cafù, non è più l’allenatore dello Sporting Sala Consilina. La volontà della società è stata condivisa consensualmente dall’allenatore brasiliano, che ha dunque rimesso l’incarico dopo aver parlato con il presidente Giuseppe Detta. Il tutto a sole 24 ore di distanza dal successo che la formazione gialloverde aveva ottenuto sul campo della Lazio nel recupero della partita in programma per la 12ª giornata di andata e slittata per i casi di positività al Covid registrati nelle fila capitoline.


Una vittoria che se da un punto di vista mentale era stata accolta con il giusto entusiasmo nello spogliatoio salese, un accenno di risposta capace di scuotere il gruppo dopo le pesantissime sconfitte di Viterbo e nel derby casalingo con il Benevento, dall’altro non aveva certamente risolto i problemi di personalità di un collettivo che anche al PalaCesaroni si è disimpegnato senza seguire un filo preciso di gioco, affidando alle capacità di Brunelli, l’imprevedibilità di Abdala e la determinazione soprattutto di Leitao e Carducci le chiavi delle iniziative che hanno decretato la comunque netta affermazione salernitana. Una squadra, insomma, apparsa senza un’anima ma spinta solo dalla volontà di superare i pesanti smacchi patiti nelle ultime due gare, che nel momento della necessità ha fatto affidamento sui suoi giocatori di movimento più affidabili (tra l’altro mancavano Manfroi ed Egea) nella speranza che tutto l’insieme migliorasse nel tempo.


Ma evidentemente, la mancanza di quell’idea di gioco emersa nel corso del girone di andata e le scelte tecniche piuttosto discutibili che hanno accompagnato talune esibizioni, hanno finito per creare i presupposti per una discussione interna alla società salese, che non poteva prescindere dal ricalcare i comunque importanti investimenti fatti dalla proprietà non solo nel mercato estivo ma anche, e soprattutto, in quello di riparazione, che è stato l’elemento fondante sul quale si è progressivamente consumata quella che è poi diventata una separazione a tutti gli effetti. 


Cafù, dunque, esce di scena senza lasciare un inciso nella pur breve storia di un club che in tre anni è passato dalla C2 regionale all’A2 nazionale imponendosi sempre all’attenzione, conquistando i propri titoli con meriti acquisiti sul campo, dando di sé un’immagine di sodalizio vincente. Il presidente Giusette Detta, dopo essersi consultato con il presidente amministrativo Antonio Detta e il presidente onorario Pasquale Lamura, ha deciso di assegnare la conduzione della squadra all’allenatore in seconda Domenico Rosciano che si avvarrà della collaborazione del preparatore atletico Vito Bonavoglia e nel discorso con cui stamattina ha comunicato ai giocatori la chiusura del rapporto con Cafù, ha sottolineato la necessità che ognuno di loro si assuma la piena responsabilità delle loro prestazioni agonistiche. Un richiamo al senso di appartenenza fondamentale, sul quale si poggeranno le scelte future che i vertici dello Sporting assumeranno per rilanciare un progetto che rimane comunque ambizioso e vincente, sul quale Giuseppe Detta ha già iniziato a muovere i primi passi.