Il punto di Marco Vacca: "Ghobrani e Lintas hanno portato linfa al Sardinia. La riforma? Non aiuta"

Marco Vacca, presidente dell’Industrial Point Cagliari, non si è tirato indietro nel momento in cui gli abbiamo chiesto, da persona esperta della materia, di tracciare un quadro della situazione nel girone A del campionato cadetto a poco più di 48 ore dalla disputa dell’ultima giornata di andata, mettendo al centro del discorso, ovviamente, l’argomento Sardinia.


“Manca un turno alla fine del girone di andata e già si delineano le posizioni che daranno la certezza del salto di categoria - è la prima osservazione di Vacca. - Infatti Avis Isola e Sestu Città Mediterranea mostrano un passo che la altre faticano a seguire, anche se la MGM ha un roster in grado di fronteggiare le due compagini che la precedono in classifica. Classifica che ci vede in forte sofferenza, nonostante il bottino di tre punti portati a casa a danno del Serramanna nell’ultima gara prima della sosta natalizia. Tre punti che hanno ridato fiducia alla squadra, anche se questo campionato per il Sardinia sembra segnato dalla sventura: non siamo mai riusciti a portare in campo la squadra per intero, abbiamo dovuto rinunciare ogni gara a 4, 5 elementi e spesso abbiamo fatto fatica ad arrivare a dodici anche con l’innesto degli Under”.


- Una vittoria che comunque potrebbe segnare una svolta…


“Nonostante la società abbia cercato di muoversi sul mercato autunnale, riuscendo in verità a portare in rossoblù due ottime pedine come il pivot Ghobrani , arrivato a Cagliari grazie agli ottimi rapporti tra la nostra società e l’Orange Asti, oltre ad Alessio Lintas proveniente dal Sestu, due atleti rivelatisi fondamentali nella vittoria contro il Cè Chi Ciak, la rosa - obietta Vacca - resta corta tanto che per svariati motivi anche durante gli allenamenti i tecnici sono costretti a lavorare con un gruppo di 7 massimo 8 giocatori, condizioni queste che possono solo anticipare un campionato di bassa classifica… e se saremo fortunati lottare unicamente per la salvezza, anche se tra chi lotta nelle zone basse c’è senza dubbio qualcuno più organizzato di noi”. 


- Ma come si è arrivati a questo stato di cose?


“In tutta sincerità fatico a capire come sia possibile che il Sardinia, con la sua organizzazione, il suo passato e tutta la sua esperienza, si ritrovi in questa triste situazione e non mi riferisco alla classifica ma ovviamente a dover tesserare ragazzi purchè disponibili ad allenarsi almeno due volte a settimana… e qui c’è tutto il mio rammarico. Credo in questa riforma, ma i tempi così ristretti penalizzano soprattutto le categorie minori e ancor di più le sette società sarde del nazionale, troppe in queste condizioni di carestia dove i ‘futsal players’ del territorio, numericamente, non riescono a soddisfare le esigenze delle società facenti capo alla Divisione. Per assurdo le categorie del regionale che non rientrano nella limitazione dei “non formati” riescono ad organizzare rose più competitive che, qualora dovessero vincere il proprio campionato di Serie C, paradossalmente si ritroverebbero costrette ad indebolire la squadra, in quanto obbligate a schierare un numero inferiore di ‘non formati’”. 


La soluzione di Marco Vacca, ampiamente condivisibile, per muovere i primi passi verso un futsal tarato sulle esigenze della disciplina.


“Le riforme, si sa, sono sempre difficili da digerire per quanto necessarie, ma personalmente avrei iniziato a riformare il movimento partendo dai Comitati Regionali, avocando a se l’intero movimento del futsal, sin dalle serie più basse, magari governato da rappresentanti della Divisione e non dei comitati”.