Itria, testa alle Aquile. Il mantra di Micoli: "Siamo solamente noi gli artefici del nostro destino"

A conti fatti, è stato il turno di riposo inserito nel calendario per il ritiro del Catanzaro a spezzare il momento favorevole dell’Itria, che aveva infilato due successi consecutivi esterni vincendo sia a Reggio Calabria che a Piazza Armerina. E’ una delle confusa che può spiegare il brutto ko di Bovalino? Una domanda che abbiamo girato a Peppe Micoli, estremo difensore della squadra di Bruno Da Silva.


“Sono sincero. Non ci sono scusanti per la prestazione contro il Bovalino siamo coscienti tutti di aver approcciato male la partita e conclusa peggio. Dalle sconfitte s’impara, prendiamola come lezione”.


La sosta ha sicuramente permesso di mettere a punto i dettagli in vista della ripresa. L’Itria riparte da un confronto che non va assolutamente sottovalutato come quello con le Aquile Molfetta.


- Considerando il traguardo dell'Elite da tagliare qual è il mantra che d'ora in avanti va recitato?


“Come detto in precedenza dalle sconfitte s’impara e lo sport ci da la possibilità di reagire in fretta, sabato quindi siamo obbligati a far risultato per non complicare ancora di più il nostro campionato. Siamo noi gli artefici del nostro destino”.


- Dopo le Aquile vi aspettano gli spareggi con Canosa e Benevento: saranno queste le sfide che decideranno, appunto, il vostro destino?


“Pensiamo partita per partita, ogni gara è una finale per noi come per gli altri. Il campionato è quasi alla fine ed ogni partita ha un peso importante per il risultato conclusivo”.