Una retrocessione tutta da interpretare: l'Elmas apre la polemica. Ma quell'articolo 63 del CGS...

Ormai sta diventando un vero caso la presunta questione della mancata applicazione da parte della Divisione Calcio a 5 degli effetti della decisione del Tribunale Federale Nazionale relativa al ripristino del risultato della prima giornata del girone E del campionato di Serie B della partita United Pomezia-Città di Cagliari. Sul campo era finita in parità, 2-2, ma come si ricorderà, per effetto del reclamo dello United Pomezia, il giudice sportivo della Divisione Calcio a 5 aveva disposto la vittoria a tavolino in favore dei pometini col risultato di 6-0 (LEGGI QUI IL COMUNICATO UFFICIALE N. 215) riconoscendo la fondatezza del reclamo circa la posizione irregolare di quattro giocatori isolani. 


A quella decisione si era immediatamente opposto il Città di Cagliari, che aveva presentato ricorso alla Sezione Tesseramenti del Tribunale Federale Nazionale il quale, nella seduta del 6 dicembre 2023 (LEGGI QUI IL DISPOSITIVO DEL TFN), aveva accolto il ricorso dichiarando efficaci, sin dalla data del 13 settembre 2023 (quindi largamente antecedente la disputa della gara con lo United Pomezia giocata il 14 ottobre successivo), i tesseramenti non solo dei quattro calciatori oggetti del reclamo ma anche di tutti gli altri (in totale nove) per i quali era intervenuto il provvedimento di annullamento da parte della Divisione Calcio a 5.


E qui comincia la querelle. Tutti si aspettavano che, alla luce della disposizione del TFN, dalla Divisione Calcio a 5 sarebbe partita in maniera spontanea l’iniziativa di procedere all’annullamento della sentenza del giudice sportivo del 13 novembre 2023, anche perchè davanti a una decisione ufficiale che rendeva altrettanto rilevante un provvedimento disciplinare non più corretto, il pensiero comune era quello che si sarebbe dovuto procedere d’ufficio e che quindi il 6-0 a tavolino venisse corretto con il ripristino del 2-2 del campo e, di conseguenza, con la riattribuzione del punto al Città di Cagliari e lo storno dei due in più che vantava lo United Pomezia. E invece, oggi, a quattro mesi di distanza, la classifica ufficiale riportata dal sito della Divisione Calcio a 5 presa doverosamente a riferimento (CONSULTALA QUI) continua a riportare i punti senza quella correzione che tutti opportunamente si aspettavano, il che significa che per effetto anche degli scontri diretti, pur prevedendo un possibile arrivo a pari punti, l’Elmas è retrocesso matematicamente.


Come si spiega tutto questo? Molto semplice, nell’ennesima stortura dei regolamenti federali, nello specifico l’articolo 63 del Codice di Giustizia Sportiva. Il quale dice, in poche parole, che una società, in questo caso il Città di Cagliari, che intende far ripristinare il risultato a seguito di un certo provvedimento disciplinare (vengono elencati i casi: LEGGI QUI IL CONTENUTO DELL’ARTICOLO 63 C.G.S.) ha tempo trenta giorni per impugnare la disposizione davanti alla Corte Federale d'Appello, che a sua volta avrebbe investito della questione il giudice sportivo della Divisione Calcio a 5 annullandone tanto la decisione quanto gli effetti e riportando il tutto alla normalità. Questo ricorso si chiama di “revocazione e revisione” e non si attivava d’ufficio come il buon senso sportivo, giuridico-disciplinare e aggiungiamo anche istituzionale, avrebbe suggerito. 


Stamattina, l’Elmas ha pubblicato sulla propria pagina ufficiale di Facebook un post (LEGGILO QUI) che è una presa di posizione decisamente polemica di fronte a questa situazione che, al di là di tutte le analisi e valutazioni a margine, ha di fatto falsato l’intero girone E del campionato cadetto. Dapprima costringendo il Città di Cagliari a giocare tutte le partite fino a quella di Velletri del 9 dicembre 2023 non potendo contare su ben 9 giocatori ai quali la Divisione Calcio a 5 aveva annullato il tesseramento poi riconosciuti regolari; successivamente non facendo chiarezza sul ripristino del risultato del campo davanti ad una determinazione ineccepibile del TFN che aveva dato ragione al Città di Cagliari (che, tra l’altro, aveva annunciato un ricorso per chiedere l’annullamento di tutte le partite disputate non potendo presentare la miglior formazione a causa dell’errore dell’Ufficio Tesseramenti di viale Tiziano CLICCA QUI PER LEGGERE IL NOSTRO SERVIZIO DEL 3 GENNAIO SCORSO) e che è arrivata ai giorni nostri senza che nessuno si prendesse carico di correggere, giustamente, il risultato e la classifica, affinchè si potesse procedere in condizioni di legittima cristallinità alla disputa delle ultime partite di campionato, ossia quelle interessate alla lotta per la salvezza. Compito che a nostro parere sarebbe spettato alla Divisione Calcio a 5, che ha di fatto "instradato" il caso e, in maniera lapalissiana, si sarebbe dovuta attivare per risolverlo nel modo moralmente più logico.


Così, lo United Pomezia (che non ha alcuna responsabilità a riguardo: il reclamo lo aveva presentato avendo riscontrato sul sistema le irregolarità di tesseramento oggetto della decisione del giudice sportivo formalizzata col comunicato n.215) è salvo matematicamente pur sapendo che in classifica si trova con due punti in più a causa di una “distrazione” sull’interpretazione dell’articolo 63 del C.G.S.; e l’Elmas che deve ingoiare il boccone amaro di una retrocessione per un cavillo giuridico il quale gli impedirà di potersi andare a giocare all’ultima giornata una salvezza che era ancora in grado di raggiungere se i regolamenti del Codice di Giustizia Sportiva fossero stati meno ingarbugliati. 


Meravigliati? Certo che no, siamo in Italia…