Aprilia saluta il futsal nazionale, le prospettive di Trobiani: ''Ora penso alla famiglia. Poi...''

E’ stata una decisione ponderata a lungo. A dire il vero, Cristian Trobiani era da un paio di anni che avrebbe voluto allentare la presa con il futsal: ma appena si tornava a fiutare l’aria del 40x20 ecco che, d’amblè, ogni forma di ripensamento svaniva. Ma stavolta, evidentemente, non sarà così. Lo United Aprilia emigrerà spostando il proprio titolo in un'altra provincia: Trobiani continuerà a seguirla a distanza, potendosi così concentrare su altre attività di carattere tecnico più congeniali alla sua professione.

Ma nel momento in cui si registra lo scollinamento tra la stagione uscente e quella entrante, Trobiani ha voluto tracciare un bilancio di questa positiva esperienza, che ha permesso all’Aprilia del futsal di farsi conoscere anche sulla scena nazionale, dove sbarcò prepotentemente (dopo essersi aggiudicata dapprima la Coppa Italia del Lazio di Serie C1) nel giugno del 2018 quando i biancazzurri, con lo stesso Trobiani in panchina, conquistavano a Chianciano Terme lo scudetto del campionato Under 21 regionale, sbaragliando sul campo una concorrenza di altissimo livello, rappresentata dalle avversarie di Sardegna, Piemonte e Lombardia. Fu quella vittoria che permise allo United di entrare in un nuovo mondo, accompagnato da un fantastico “triplete” composto dal primo posto nel proprio girone di campionato, la conquista del titolo regionale Under 21 battendo in finale l’Italpol e, appunto, il tricolore conquistato in Toscana.

“Un nuovo mondo, è vero, bellissimo ma anche molto impegnativo - ammette Cristian Trobiani. - A parte la stagione del Covid, devo dire che sono stati sempre campionati intensi, affrontati battagliando su campi difficili e contro avversari di spessore. La Serie B ha dimostrato di essere una categoria importante e da dover affrontare senza lasciare nulla al caso: io ho cercato di far squadra con un gruppo di collaboratori che ringrazio per tutto quello che hanno fatto nel sostenere l’attività della società e consentire alle squadre di poter disputare regolarmente i loro campionati. Abbiamo centrato per cinque anni la salvezza, meritandola sul campo, dal quale i miei ragazzi sono sempre usciti a testa altissima, anche quando talvolta il confronto è stato impari. Voglio assolutamente riconoscere a tutti loro i meriti per aver onorato la maglia che hanno portato addosso, nel rispetto delle regole e giocando sempre con la massima sportività”.

Arriva un punto però, dove gli aspetti sportivi diventano secondari ad altre situazioni che finiscono per essere incompatibili con il campo e tutta l’attività annessa. Dopo tanti anni, Cristian Trobiani ha deciso di fare un passo indietro. Lo United Aprilia, come detto, porterà avanti la sua attività in altri ambiti e con un nuovo assetto dirigenziale: ma Trobiani non chiude la porta ad un nuovo progetto che, comunque, non prenderà piede nell’immediato.

“Personalmente - ammette - mi dedicherò solamente a fare l’allenatore. Sentivo l’esigenza di potermi dedicare a quella che è una passione, allenare i giovani e anche i giovanissimi, perchè in pieno centro ad Aprilia ho creato una struttura in cui sarà possibile fare attività di perfezionamento tecnico, individualmente o con gruppi di pochi bambini”.

- In che cosa consiste nello specifico questa attività?

“Insieme a mister Diego Crepaldi, a tutti coloro che frequenteranno questi corsi, che possono anche essere individuali o comunque svolti con piccoli gruppi, verrà non solo insegnato il gioco del calcio su un piano prettamente tecnico ma si porterà avanti un lavoro di perfezionamento che permetterà a tutti i partecipanti di acquisire gradualmente le giuste competenze sul piano della prestazione individuale, da poter poi trasferire in ambienti agonistici veri e propri. E’ un tipo di attività che mi stimola tantissimo: insegnare qualcosa ai giovanissimi mi ha sempre affascinato”.

Per Trobiani, dunque, quella che è appena partita sarà una stagione diversa dalle altre. Se la definiamo una “stagione purificatrice”, l’allenatore apriliano ammicca sorridendo.

“Effettivamente sarà così. Dopo tanti anni trascorsi sempre in prima linea, pronto a scattare ad ogni necessità, interfacciandomi quotidianamente con tutti quegli universi complementari alla società, che siano essi federali o amministrativi, oppure logistici e organizzativi, avvertivo la necessità di trovare gli spazi di tempo da dedicare ai veri valori rappresentati dalla famiglia, ma senza perdere il contatto con quello che in fin dei conti è stato per tanto tempo l’ambiente in cui sono vissuto e nel quale mi sono confrontato con tantissime persone. Se tornerò al futsal? Oggi voglio pensare a questo nuovo impegno che ritengo possa gratificarmi nella giusta maniera: fare l’allenatore, pensando solo a quello, credo che mi permetterà di esprimermi al meglio. Sono pronto per cimentarmi in questa nuova esperienza”.

I ringraziamenti conclusivi di Trobiani sono un atto dovuto.

“Ringrazio tutti coloro che con me, ben 10 anni fa, hanno contribuito a creare tutto questo, partendo dalla Serie D: tutti i collaboratori, tutti i mister che mi hanno allenato come giocatore e tutti quelli con i quali ho collaborato poi affiancandoli; tutti i giocatori, prima da compagno di squadra e poi da loro allenatore; tutto il C.R. Lazio ed infine tutta la Divisione Calcio a 5 e l’AIA. In questi 10 anni ho conosciuto tante belle persone, ho instaurato moltissimi rapporti di stima e fiducia: il mio è solo un arrivederci, certo che questo sport - conclude MrCap10, soprannome dato a Trobiani dal suo grande amico, nonché tecnico, Roberto Scotti - diventerà ancora più grande nel prossimo futuro”.