Cagliari, parla il presidente Vacca: “Contento a metà. Tanti problemi, ma la squadra non ha mollato”

Un Cagliari mai domo e più forte di ogni difficoltà, ha ottenuto sul campo il traguardo sperato ad inizio stagione, la salvezza diretta, dimostrando grande grinta e grande voglia di non darsi mai per vinto. Lo sa bene il presidente rossoblù Marco Vacca, che analizza a bocce ferme tutto il percorso stagionale, nel bilancio di fine anno.

“Un bilancio positivo a metà, per una stagione molto travagliata, con un budget messo in piedi a fatica prima dell’inizio del campionato. Per come si presentava la stagione era stato pianificato un calendario relativo alle partenze aeree, poi stravolto per cause di forza maggiore. Questo ha comportato sia il mancato rimborso di biglietti emessi e mai utilizzati, così come i tanti recuperi che ci hanno costretto a trasferte infrasettimanali, anche nell’arco di due giorni. Un roster limitato come il nostro ha accusato il peso di questi aspetti e aggiungiamo anche il taglio dei voli causa pandemia. Una società dilettantistica non può certo sopportare simili imprevisti senza pagarne le conseguenze sotto il profilo sportivo e, ovviamente, economico e questo ha inciso e non poco sulla nostra stagione. Non ci lamentiamo certo per le dieci trasferte aeree, quelle le avevamo messe in conto, ma ritrovarsi con ristoranti chiusi e costretti a mangiar panini in aeroporto prima e dopo la gara, è stata una esperienza che non ci ha certo aiutato a preparare al meglio le partite”.

Il massimo dirigente prosegue, anche per quanto riguarda l’impiantistica e allo screening di tamponi.

“Stendiamo poi un velo pietoso sulle strutture. Costretti ad allenarci per tutta la stagione, senza poter usufruire degli spogliatoi e ovviamente delle docce se non esclusivamente nelle gare ufficiali. Insomma, un incubo. Lo stesso per quanto riguarda i costi supplementari relativi a tamponi e sanificazioni. Credo che la Divisione debba fare un grande sforzo e riconoscere alle società, che con estremo coraggio hanno portato a termine i vari campionati nazionali di competenza, dei contributi extra in grado di abbattere almeno i costi dei tamponi”.

Di positivo invece cosa porta con sé da questa stagione? 

“Certamente la voglia di lottare fino in fondo dei nostri giocatori, anche davanti alle avversità dovute ad una stagione veramente anomala. Una squadra giovane, ma fatta di ragazzi talentuosi e vogliosi di confrontarsi con un campionato per loro sconosciuto e non ultimo il rapporto nato con i colleghi delle altre società, la loro volontà di collaborare ancor prima di voler vincere. Avversari e mai nemici, questo spirito mi è piaciuto molto ed ha fatto sì che non avessi rimpianti di alcun tipo”.

Riguardo al futuro invece…

“Il campionato si è appena concluso con una salvezza più complicata di quanto avessimo programmato, ma non avevamo messo in conto l'abbandono, per svariate cause, di alcuni nostri atleti. Tempo di riprendere un po' il fiato e poi cercheremo di pianificare la prossima stagione, certamente mettendo in piedi un ‘piano-B’ legato ad eventuali restrizioni, che spero non ci siano, ma non è pensabile affrontare una nuova stagione appoggiandosi alla speranza che tutto tornerà come due anni fa. La Divisione ha una nuova governance, fatta da uomini che conoscono bene gli errori commessi in passato e spero che possano prevedere una riforma dei campionati che preveda un numero di gironi, sia in A2 che in B, più contenuto e soprattutto che sia orientata a far crescere numericamente la disciplina dal basso, vale a dire dai campionati regionali creando una forte sinergia tra Divisione e Comitati Regionali, uniformandone lo svolgimento dei tornei e delle regole. Parlo ad esempio del tempo effettivo e dei campi coperti almeno dalla Serie C1, così come il doppio arbitro. È tempo di finirla con questa assurda diffidenza tra Divisione e Comitati Regionali e Divisione. Questo ha creato e creerebbe un danno a tutte le componenti citate. Occorre cambiare”.