Dal calcio al futsal... e ora al soccer: Pupuleku saluta Rovereto e vola (a studiare) negli States

Dal calcio al futsal ed ora al soccer: la strada di Halzyd Pupuleku cambia ancora direzione inseguendo un pallone che tornerà a rimbalzare normalmente nel North Carolina. 


Halzyd vive l’infanzia a Bolzano, figlio di albanesi emigrati nel capoluogo altoatesino e i primi calci al pallone li dà con le maglie del Real Bolzano e del Neugries; arriva poi il trasferimento a Rovereto, a 12 anni, dove inizia a giocare nel Sacco San Giorgio, fino ai Giovanissimi: qui arriva la folgorazione per il futsal, passando a giocare nell’Under del Futsal Rovereto chiamato da mister Civettini. 


Classe ’99, Halzyd prosegue a calpestare il parquet anche dopo un crociato rotto, tornando al Sacco San Giorgio per recuperare in tempo per vestire la maglia della Rappresentativa Trentina a cui regala il passaggio ai quarti del Trofeo Regioni 2017 contro le Marche con un gol decisivo. Quindi sue stagioni, prima in B e poi in A2 col Bubi Merano, per poi tornare a Rovereto e vestire la maglia dell’Olympia Rovereto nella scorsa stagione e proseguendo in questa con la griffe della Dolomiti Energia Futsal. 


Ma se la stagione scorsa s’interrompe a marzo per colpa del Covid, quella attuale porta la chiamata in North Carolina grazie ad una borsa di studio proprio arrivata per… il calcio.


“Un mio amico, già negli Stati Uniti da un anno, mi ha consigliato l’Agenzia College Life Italia che mi ha poi chiamato per un provino a Latina. Qui hanno registrato la partita e poi mandato i video in varie Università americane finché è arrivata la chiamata dalla North Carolina Wesleyan College a Rocky Mount. Purtroppo nei college il calcio a cinque ancora non si pratica, qualcosa si fa in Canada, ma ancora in pochi centri”.


- Come è stato il ritorno al campo in erba?


“Mi hanno fatto giocare mezzala destra, ruolo che non ho mai fatto, visto che a calcio giocavo più da centrale, sia a centrocampo che in difesa. Certo che ritmi, spazi e pallone erano diversi rispetto al calcio a cinque ed anche il pallone lo tocchi meno. È andata comunque bene, ho pure segnato. Certo che i primi minuti sono stati difficile per riadattarsi”.


- Che studi farai, oltre a giocare a calcio?


“L’indirizzo è quello di Business Administration and Management; prima di andare negli Stati Uniti ho fatto Ragioneria al Fontana di Rovereto e poi università a Trento, sempre con Economia e Management, per tre anni e mezzo”.


- Che campionati troverai negli Stati Uniti? 


“Ci sarà prima il campionato collegiale poi la Conference ed infine la NCAA per la fase nazionale”.


- Come pensi di trovare la vita negli Usa, in un College, in questo periodo decisamente particolare?


“Fra pandemia e periodo politico è un momento sicuramente difficile. Speriamo che possa tranquillizzarsi in poco tempo e, parlando dell'emergenza sanitaria, speriamo che coi vaccini si possa finalmente scrivere la parola fine anche al Covid”.


- Il vaccino lo farai lì o hai dovuto farlo prima di partire?


“Quello per il Covid immagino di si, di farlo negli Stati Uniti anche se non so ancora come siano le liste di priorità. Ho comunque dovuto fare l'anti influenzale”.


- Cosa ti aspetti da questa esperienza a livello sportivo, tornerai al futsal una volta di ritorno o proseguirai col calcio?


“Sono troppo innamorato del futsal, sei più coinvolto nel gioco e quando inizi a praticarlo ti appassioni subito. Negli Stati Uniti starò almeno un anno e mezzo, ma poi sicuramente tornerò al mio amato parquet… magari con la Dolomiti Energia in A2, anche se il primo traguardo sarà quello di salvarsi in questa stagione in Serie B”.


c.c.