
Archiviato l'ottimo avvio di campionato coinciso con la vittoria esterna per 6-2 contro il Godego, la Dibiesse Miane è pronta a tuffarsi nella seconda giornata di Serie C1 veneta, sfidando tra le mura amiche un pericoloso Vigoreal, affamato di punti dopo la sconfitta di venerdì scorso con il Marco Polo. A fare il punto della situazione nello spogliatoio dei trevigiani a poco più di 24 ore dal calcio d'inizio è stato Andrea Silvestrin, portiere classe 1984 tornato alla Dibiesse questa estate dopo 12 anni di assenza.
- Andrea, dopo una settimana di attesa ecco finalmente l'esordio in casa. Quali sono le tue emozioni alla vigilia di questo match che segna il tuo ritorno sul campo di Miane?
"Beh, le emozioni non possono non essere tante perché dopo 12 anni torno a giocare a Miane dove ho passato tre anni bellissimi conquistando una promozione in C1".
- Domani affronterete il Vigoreal, formazione estremamente imprevedibile. Come dovrete impostare la partita, considerando anche quanto siete riusciti a preparare nelle ultime settimane, tra amichevoli e pre-season?
"Il Vigoreal è una squadra molto imprevedibile con ottimi giocatori che conosco molto bene, per esempio Simone Zecchinello, oppure Guido Seccheri, mio ex compagno ai tempi del Miti, senza dimenticare un grande amico come Aleksander Radujkovic, giocatore secondo me fortissimo con cui mi sono scontrato più volte nel corso degli anni".
- Tornando sempre sul tuo ritorno alla Dibiesse, cosa ti ha spinto ad accettare questo rientro? Che aspettative nutri per questa stagione, sul piano personale e collettivo?
"E' stato facile ritornare a Miane; a luglio Cludio Buso mi aveva chiamato chiedendomi di tornare a giocare qui: avendo una squadra molto giovane, c'era infatti bisogno di qualche giocatore di esperienza per farli crescere, anche perché secondo me negli anni alcuni di loro diranno la loro nel calcio a 5. Riguardo le aspettative mie personali, posso dire che sono intanto quelle di stare bene fisicamente, e per quello sto lavorando molto in allenamento, e di dare una mano a far crescere i due giovani portieri che si allenano con me. In un'ottica più collettiva invece ci aspettiamo la salvezza matematica; poi, un passo alla volta, vediamo dove possiamo arrivare. Se ci crediamo tutti, possiamo toglierci tante belle soddisfazioni".
l.m.
Foto: Miti Vicinalis