05/09/2022 21:35
La Dibiesse Miane ha il suo nuovo allenatore. Terminata l'era di Rino Capalbo, il presidente Claudio Buso ha deciso di puntare tutto su Roberto Del Negro, coach dall'esperienza quasi ventennale nel futsal tra giovanili, Serie D, C2 e C1, senza contare le sue avventure nel calcio a 11 prima di entrare nel mondo della palla a rimbalzo controllato. Del Negro ritorna ad allenare dopo una stagione di stop: l'ultima panchina su cui si è accomodato è stata quella dell'Under19 del Miti Vicinalis, nel corso di una difficile stagione, la 2020-2021, complicata dalla pandemia.
- Mister, quali sono le tue prime sensazioni riguardo questa nuova avventura?
"Per me è una grande sfida. Quando il presidente Buso mi ha offerto la guida tecnica della prima squadra mi ha posto una sola condizione: affrontare un campionato importante come la C1 Veneta con un gruppo di ragazzi che per il 90% fanno parte della “cantera” della Dibiesse Miane, compresi elementi under17. E al sottoscritto le cose facili non sono mai state uno stimolo per allenare, in qualsiasi categoria".
- Hai già avuto modo di conoscere il gruppo? Che parere ti sei fatto dei giocatori che avrai a disposizione?
"C'è una totale disponibilità alla cultura del lavoro. Abbiamo iniziato la preparazione da due settimane e della rosa avevo già allenato solo due di loro. Questo periodo mi ha permesso di conoscere tutti gli altri e devo dire che il gruppo ha, nel complesso, delle buone basi tecniche ma soprattutto il giusto approccio caratteriale ad affrontare un lavoro di costruzione che non sarà privo di ostacoli, vista la pochissima o nulla esperienza che la maggior parte dei ragazzi, catapultati dal settore giovanile alla prima squadra, hanno della categoria".
- Pensi ci siano delle impellenti esigenze di mercato o la società ha già provveduto a costruire una rosa adatta?
"Più che costruire, il lavoro mio e della società è stato quello di integrare un gruppo di ragazzi che arrivano dalla Under21 e 17 con uno o due giocatori di esperienza che possano non solo alzare l’asticella della competitività, ma essere in primis degli esempi positivi per la crescita dei giovani".
- Un tuo buon proposito per quest'anno?
"Soddisfare le richieste della società: far crescere i giovani a disposizione e dimostrare che i risultati si possono ottenere anche con il duro lavoro di formazione e non solo con il “portafoglio”.