21/09/2021 17:58
Con il comunicato ufficiale n.60/AA è stata scritta, almeno per il momento, la parola fine sulla vicenda legata al tesseramento di Lucas De Freitas Siqueira, snodatasi lungo tutta l’estate e giunta al capolinea con il pronunciamento del presidente della FIGC, Gabriele Gravina, che ha firmato l’atto il quale stabilisce in quattro giornate di squalifica la sanzione da scontare per le “responsabilità” che sono state ammesse dal giocatore di origini brasiliane in merito al proprio tesseramento in Italia.
Una vicenda nata al termine dello scorso campionato di Serie A2, in seguito a una segnalazione dell’Arzignano, che contestava l’irregolarità della posizione di Lucas Siqueira, giocatore della L84 vincitrice del girone A del campionato di seconda divisione proprio davanti ai vicentini. La Procura Federale aveva aperto un’indagine che aveva condotto al riconoscimento dell’errore da parte del giocatore, che aveva dichiarato - come riferisce il comunicato n.60/AA - di non essere stato “mai tesserato all’estero” malgrado risultasse già precedentemente tesserato per società affiliate alla federazione nazionale brasiliana.
In verità, Lucas Siqueira ha commesso la “leggerezza” non approfondendo la posizione di tesseramento quando, a causa dello stop dell’attività in Italia, è tornato in Brasile continuando a giocare. Successivamente ha fatto ritorno in Italia riprendendo con la L84, ma senza comunicare di esser stato impiegato nei tornei ai quali ha partecipato nel proprio Stato, che avevano carattere federale e di conseguenza andavano considerati ufficiali. Nella sostanza, doveva essere richiesto un aggiornamento per la rettifica della posizione che, invece, non è stato effettuato.
Attraverso il proprio difensore, Lucas Siqueira ha chiesto l’applicazione dell’articolo 126 del Codice di Giustizia Sportiva, una sorta di patteggiamento da parte del giocatore che ha commesso l’irregolarità, procedura che diventa efficace trascorsi quindici giorni dalla comunicazione degli atti, a chiusura dell’iter previsto dalla normativa, al Presidente federale e che di fatto ammorbidisce i termini della sanzione disciplinare prevista.
Situazione che potrebbe sostanzialmente ripetersi il 23 settembre, quando toccherà alla L84 rispondere del deferimento promosso dalla Procura Federale, che si dibatterà davanti ai giudici della Sezione Disciplinare del Tribunale Federale Nazionale: il club piemontese rischia un’ammenda (con tanto di sanzione disciplinare) qualora ne venisse determinata la responsabilità oggettiva.
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