27/02/2024 23:20

Grishaj è certo: "Dibiesse nuova "ammazza grandi"? Sempre stati grandi, dovevamo solo ritrovarci"

La Dibiesse Miane firma un altro colpaccio. Sconfitto il Verona capolista tre settimane fa, per poi sfiorare la vittoria con il Conegliano secondo, venerdì scorso la formazione trevigiana ha piegato l'Antenore Padova terzo con un perentorio 4-0 nella 23a giornata di Serie C1 veneta. Tra i giocatori biancoverdi a firmare il proprio nome sul tabellino c'è stato anche il giovane Aurelio Grishaj, pivot classe 2004 attualmente capocannoniere sia della prima squadra che dell'Under21 attualmente prima in classifica nel campionato di categoria.

- Aurelio, prima avete battuto il Verona, poi quasi per poco il Conegliano e adesso l’Antenore. Questa Dibiesse è diventata una “ammazza grandi”? 

"La Dibiesse non è diventata una "ammazza grandi", siamo sempre stati una grande squadra, avevamo solo bisogno di ritrovarci e riunire il gruppo dopo un inizio di stagione difficile. Penso che il nuovo mister ci abbia dato una grande mano in questo". 

- Nello specifico, cosa credi che vi abbia permesso di strappare questi tre punti pesantissimi all’Antenore? Quale, in sostanza, è stata la chiave per vincere il match? 

"La chiave? L'ha differenza l'ha fatta chi aveva più voglia di vincere, chi aveva più fame. Dal punto di vista difensivo siamo stati impeccabili, non li abbiamo lasciato fare il loro gioco, e nelle occasioni in cui ne hanno avuto la possibilità, il nostro portiere si è sempre fatto trovare pronto". 

- Hai messo la tua firma sull'incontro, confermando il tuo feeling con il gol, e non solo a livello di prima squadra ma anche di Under21. Possiamo dire che in questa stagione hai compiuto dei progressi davvero importanti. Concordi? 

"Sì, sono molto contento dei miei risultati. Il mio compito è quello di aiutare la squadra in qualsiasi modo, se dopo riesco anche a segnare sono felicissimo; il gioco del mister mi valorizza molto e questo mi sta aiutando moltissimo; in Under21 scendo in campo ogni partita con la fame perché vogliamo portare a casa il titolo".


Lorenzo Miotto