Esperienza, personalità, classe, carisma, gol. La carriera di Vinicius Bacaro è una di quelle da scriverci su un libro, tante sono le gioie e le soddisfazioni che l'hanno attraversata. Ma in questo libro c'è un capitolo che parla di un futsal praticamente salutato, e poi la scelta di rimettersi in gioco con la maglia dell'Eur Massimo, fino alla conquista della Coppa Italia di Serie B. Un percorso incredibile quello della formazione capitolina, pronta ad affacciarsi ai playoff per il salto in A2, ma che intanto si gode un successo sicuramente sognato, forse inaspettato e quindi ancor più bello.
"C'è tanta felicità e tanta emozione - racconta - proprio perché non eravamo tra i favoriti. Avevamo out Graziano (Gioia, ndr) per problemi alla schiena, poi altre assenze nella prima partita: tutti elementi che hanno reso il percorso ancora più in salita. Ma è proprio quando sembra andare tutto storto che ci si unisce e ci si aiuta ancora di più. Siamo un gruppo bellissimo, con enormi contraddizioni e differenze, mixate e gestite in maniera perfetta da Paolo Minicucci, capace di produrre un risultato fantastico. Per quanto mi riguarda si tratta del primo trofeo dopo la nascita di mia figlia, un trofeo ottenuto dopo aver deciso di smettere ed essere poi rientrato. Credo che pochi abbiano avuto la possibilità di farlo. Per ultimo un grande applauso va a questi ragazzi che fino a pochi mesi fa avevano fatto campionati regionali, ma che in questi mesi hanno fatto passi da gigante, supportando me e Graziano e andando ben oltre le aspettative".
La vittoria in semifinale contro il Benevento, poi Molfetta ko in una finale equilibratissima. Lo slancio giusto per affrontare anche la post season.
"Le finali non si giocano, si vincono! Il Molfetta è una bellissima squadra, molto tecnica, ma come tutte le squadre con queste caratteristiche gioca e lascia giocare, tipico dove ci sono molti spagnoli. Sapevamo di dover soffrire, ma anche di poter colpire quando ne avessimo avuto opportunità, e così è andata. Siamo stati bravi a costruire il risultato, meno bravi a non chiudere prima la partita commettendo alcuni errori che contro una squadra così forte e tecnica hanno rischiato di compromettere tutti i nostri sforzi. Non è facile per un gruppo così giovane e inesperto girare subito la chiave e capire che sabato c'è un'altra battaglia da affrontare, ma al contempo abbiamo fatto il pieno di entusiasmo e consapevolezze. E' una fase di crescita per tutti i ragazzi che, sono convinto, riusciranno a gestire bene questo momento. Poi sta anche a noi "vecchietti" dare il nostro contributo e fare in modo che questo accada".
esp.
03/05/2021 17:51