
Nel primo dei due posticipi della domenica (ore 15) la Sandro Abate rende visita alla L84. Così ha parlato nel corso della conferenza stampa pre-L84, il capitano della Sandro Abate, Massimo Abate.
- Capitano, la partita contro il Pomezia lascia la consapevolezza che questo è un gruppo formato bene e che può lottare? Quando è unito e in salute davvero non ce n'è per nessuno?
“La novità vera rispetto agli anni precedenti è che finalmente la Sandro Abate può attingere a piene mani dalla passione emozionale del proprio tifo; allora la società proprio per cavalcare questa circostanza ha cercato di alzare un po’ l'asticella e di mettere su una rosa competitiva, non perché gli anni scorsi non la Sandro Abate non l’avesse, ma perché ha cercato di portare qui ad Avellino giocatori importanti per creare una formazione che possa alzare l'asticella rispetto ai risultati raccolti in precedenza. Siamo però partiti male per colpa di un episodio e pubblicamente io me ne assumo la responsabilità, perché se io fossi stato seduto con l’Olimpus probabilmente tutta la confusione che poi è seguita non sarebbe successa. Quindi ne faccio io in primis tesoro come esperienza e in futura memoria. Finalmente ora siamo insieme e pian piano stiamo raggiungendo una chimica di squadra; sono arrivati tanti giocatori di alto livello. Però nessuno ha la ricetta magica né io né il mister per poter far giocare insieme tanti giocatori nuovi: lo farà il tempo. Veniamo da due partite vittoriose consecutive: adesso noi andiamo convinti a Torino, anche grazie all'onda emozionale della bella vittoria contro il Pomezia per cercare di andare a fare il risultato anche in Piemonte”.
- La L84 è per la seconda stagione consecutiva in Serie A e quest'anno innesti importanti. Che gara ti aspetti?
“Sarà una gara combattutissima che si risolverà sui dettagli. Dovremo cercare di essere cattivi sulle seconde palle e dovremo perdere meno duelli individuali possibili perché loro hanno forti individualità. Dobbiamo cercare di portare anche l'onda emozionale della partita dalla nostra parte e bisognerà difendere forte: dobbiamo essere lì con il coltello tra i denti fino al quarantesimo minuto della partita. Sarà una battaglia in un campo con un bel tifo; ricordo il tifo della L84 molto caloroso l'anno scorso, quindi si assisterà a uno spettacolo gradevole tra due grosse compagini: vediamo chi la spunterà”.
- Cosa non si dovrà sbagliare?
“L'approccio alla partita visto che noi ogni tanto ci dimentichiamo di scendere in campo: se voi fate caso anche nei primi due-tre minuti con il Pomezia non abbiamo fatto benissimo. Questo è innanzitutto un messaggio rivolto a me stesso, per aumentare la mia concentrazione personale se ovviamente sarò in campo dal primo minuto, poi anche del resto del quintetto. Dobbiamo scendere bene in campo nei primi minuti per indirizzare in un certo modo il match. Poi bisogna trovare una costanza di gioco perché continuiamo ad entrare e uscire dalla partita: abbiamo delle fiammate importanti da squadra forte quale siamo però dobbiamo produrre un certo tipo di gioco per più tempo all'interno del match. Se sarà così, torneremo con un bel risultato in Campania ad Avellino”.
- Sui valori espressi fin qui dal campionato: ti aspettavi questa classifica e questi valori, anche alla vigilia della partenza del torneo?
“Grosse sorprese a livello di rendimento in queste prime giornate non ce ne sono state. Io credo che il Napoli abbia una rosa che è superiore a tutte le altre e alla fine è lì a punteggio pieno come più o meno tutti si aspettavano. Se vogliamo parlare di una nota inaspettata forse questa può essere il Monastir che ha fatto tanti punti e sta esprimendo un bel gioco con una identità che si sono portati dietro alla Serie A2 che paga, perché loro hanno una buona intelaiatura che poi hanno continuato ad avere anche in Serie A. Per quello che concerne il livello di gioco, a me piace dire le cose come stanno: a livello di intensità, in alcuni momenti della partita, inevitabilmente essa scende. Ci sono infatti dei quintetti di tutte rispetto all'anno scorso che in partita sono quasi estemporanei. Quindi in alcuni momenti della gara il tasso qualitativo si abbassa; per il resto invece ogni squadra ha quattro-cinque individualità di alto livello che inevitabilmente giocano più minuti di quelli che avrebbero giocato negli anni precedenti, perché le rotazioni sono ridotte. Quindi si crea una sorta di compensazione, fermo restando che qualitativamente questo è un campionato che sta esprimendo una piccola tendenza verso il basso ed è lampante agli occhi di tutti”.