Riforma, Morlino sfida la Divisione: ''Se la giustizia sportiva ci dà ragione Bergamini si dimetta''

Da più parti della Penisola continuano a sollevarsi polemiche sulla riforma che la Divisione Calcio a 5 ha approvato con il comunicato ufficiale n.772, e arrivano voci che parlano delle prime concrete iniziative intraprese dai giocatori oggetto del “taglio” che la riforma stessa comporterà in merito ai ”non formati”, praticamente dimezzati rispetto alle norme attualmente in vigore, che cambieranno dal prossimo primo luglio. Sul fronte della Serie A, c’è da registrare la decisa presa di posizione del Syn-Bios Petrarca, il cui presidente Paolo Morlino non ha assolutamente gradito la decisione assunta in maniera unilaterale da piazzale Flaminio. 


Quel Paolo Morlino che, al di là della querelle con i vertici istituzionali per la nota questione della Sky Arena, è pur sempre il massimo dirigente del club che può vantare il più grande settore giovanile d’Italia, una struttura capillare che consta di una ventina di Scuole Calcio ubicate nell’hinterland di Padova, nei comuni che circondano la Città del Santo, con quasi una migliaio di bambini iscritti ai corsi del settore di base. Ai quali vanno aggiunti i tesserati del settore agonistico che può vantare cinque squadre impegnate nei campionati regionali e nazionali: tanto per far capire che stiamo parlando di uno che della riforma potrebbe benissimo beneficiarne e andare avanti in totale tranquillità per la sua strada, ma che invece ha deciso di prendere il toro per le corna ed entrare in un acceso contraddittorio con la stessa Divisione Calcio a 5, osteggiando la riforma attuata da Roma.


Come si ricorderà, nei giorni scorsi Morlino aveva avanzato una richiesta ufficiale per accedere agli atti votati dal Consiglio Direttivo, deciso a intraprendere l’iter, anche legale, per bloccare questo processo che minerebbe pericolosamente la competitività del massimo campionato impoverendo di conseguenza non solo la Serie A ma anche le altre categorie nazionali. Morlino, per dirla tutta, starebbe montando la sua personale battaglia nei confronti della Divisione Calcio a 5: è quello che si interpreta dalle note stampa comparse nella giornata odierna sulle principali testate padovane, cartacee e web, in cui il patron petrarchino, a caratteri cubitali, “invita” il presidente Bergamini a dimettersi. 


Sintonizzato sullo stesso tono il contenuto delle dichiarazioni riportate da Il Mattino di Padova e da Padovasport, quest’ultimo portale internet facente parte della più articolata filiera nazionale on-line della Gazzetta dello Sport.


"Parliamo di una scelta discutibile da parte dei dirigenti federali - dice Morlino riferendosi al varo della riforma - noi la contesteremo così come credo faranno anche i giocatori e altre società che si riterranno lese nei propri diritti”. 


Tutto sbagliato, nei modi e nella forma: della riforma, il presidente Bergamini non aveva mai parlato in campagna elettorale.


“Convoca un consiglio direttivo… sterilizzando ogni dibattito sulla tematica. Nell'arco di 7/8 giorni la più epocale riforma del calcio a cinque, che impatta su tutte le società di ogni categoria, prende forma”. 


Morlino non ci sta ed è convinto che le società, molte delle quali hanno manifestato la propria incredulità e contrarietà, la prima delle quali l’Italservice Pesaro due volte campione d’Italia, prendano le medesime posizioni.


“Sono convinto - aggiunge Morlino - che arriveremo a un ribaltamento della decisione, ma questa volta non ci basta ottenere l'annullamento. Se il presidente della Divisione venisse sconfessato dalla Giustizia Sportiva dovrebbe avere la decenza di dimettersi".


Una chiosa che ha tutte le sembianze di una vera e propria proclamazione di guerra.


Galleria