Il gol che Ettore Cassioli ha segnato sabato scorso, che ha consentito al Futsal Torrita di chiudere il match di andata col Real Five sotto di una rete (4-3 per il pugliesi il risultato finale), tiene aperti i discorsi in vista della partita di Carovigno, ma è chiaro che la sconfitta in gara-1 rischia di pesare come un macigno in quella che sarà poi l'ultima gara di questa lunghissima stagione. Le sensazioni in vista della trasferta pugliese le abbiamo chieste proprio a Cassioli, pivot classe 1995, da quattro anni al Torrita dopo le esperienze di Poggibonsi e Grosseto, ma soprattutto autore in questa stagione di qualcosa come ben 60 realizzazioni (51 delle quali in campionato).
“Qualsiasi fosse stato il risultato, eravamo consapevoli che saremmo dovuti comunque andarci a giocare la Serie B in Puglia, dunque mentalmente siamo stabili e coscienti di ciò che dobbiamo fare, dovevamo vincere a Carovigno prima della sconfitta di sabato e dobbiamo vincerci anche dopo il risultato ottenuto all’andata. Non abbiamo nulla da perdere, per cui cercheremo di dare il 100% in campo come abbiamo fatto da agosto dello scorso anno, quando è iniziato questo fantastico percorso”.
- Ti aspettavi un Carovigno, che ricordiamo essere arrivato quinto nella C1 pugliese, tanto agguerrito? Ma cosa è andato storto realmente nella partita di sabato scorso?
“Avevamo analizzato le partite precedenti dei playoff del Carovigno. La loro quinta posizione non è reale, con l’aggiunta dei vari talenti stranieri che hanno inserito durante la stagione, è già una squadra da alta Serie B. Non abbiamo peccato sotto il piano dell’intensità, della grinta e della presenza sul campo. Il nostro errore, a parere mio, è stata la poca lucidità sotto porta, abbiamo creato tanto ma senza finalizzare, considerando anche i quattro pali ed una traversa colpiti”.
Torrita che, dunque, si reca in Puglia nella consapevolezza che per staccare il biglietto per la B dovrà giocare non solo la partita perfetta ma anche vincere di due gol su un campo dove il peso della tifoseria di casa sarà un ulteriore ostacolo da superare.
- Ettore, la chiave di lettura di questa sfida è unica: come va interpretata nella preparazione, alla vigilia e poi sul rettangolo di gioco una partita che è solamente te da vincere?
“Dobbiamo restare tranquilli ed essere consapevoli di cosa sappiamo fare, mettere in atto gli insegnamenti del mister che ci hanno portato fino a questo punto dopo un ciclo di tre anni pieno di emozioni e soddisfazioni. Durante questo periodo abbiamo vinto e perso finali, sappiamo cosa vuole dire e sono sicuro che ognuno di noi darà il suo massimo. L’importante sarà uscire dal campo senza rimpianti”.
- Un giudizio sulla stagione del Torrita e anche sul piano personale: al di là di tutto sei soddisfatto?
“Io chiaramente sono soddisfatto, sono un torritese doc, nato e cresciuto in Val di Chiana per cui non potrei essere più fiero di questo traguardo. La società sta vivendo il momento più alto della storia degli ultimi 25 anni, raggiungendo obiettivi incredibili come la finalissima che affronteremo sabato. Merito anche della professionalità della dirigenza e dei tanti sponsor che hanno reso tutto questo possibile, senza mai far recriminare niente ad ogni componente della squadra. Lo dimostra la presenza delle quasi 500 persone al palazzetto, con bandiere, tamburi e trombe durante tutto il percorso dei playoff, a sostenere il proprio paese. Torrita è come una maglia cucita sul petto”.
06/06/2024 23:45