breaking news

27/09/2024 20:15

Venezuela, è già storia. Il ct Romero si confessa ad Anteprima: "Proviamo a realizzare un sogno"

Manca ancora più di una settimana alla fine dei Mondiali ed è quindi difficile prevedere se in Uzbekistan verranno compiute altre clamorose imprese. Siamo certi però che il 25 settembre 2024, giorno in cui il Venezuela, con un gol in extremis, ha eliminato la Spagna bicampione del Mondo raggiungendo per la prima volta in assoluto i quarti del torneo, verrà ricordato come la data in cui è stata scritta una delle più indelebili pagine nella Storia del futsal, sì, quella con la 'esse' maiuscola.

Questo perché, mentre lo stato sudamericano è scosso da vicende politiche che spaccano internamente il paese, a 13.000 chilometri di distanza quattordici ragazzi guidati da un grande condottiero che risponde al nome del commissario tecnico Robinson Romero, stanno regalando alla propria patria una luminosa favola sportiva.  

E allora importa relativamente come andrà la partita di domenica, quando la ‘Vinotinto’ per l’accesso alla semifinale affronterà un’altra squadra simbolo di rinascita e resilienza, ovvero quell’Ucraina avanti di quasi dieci posizioni nel ranking FIFA: il Venezuela, a modo suo, ha già vinto conquistando i cuori di tutti gli appassionati. E Calcio a 5 Anteprima ha avuto il piacere e l’onore di raggiungere telefonicamente lo stesso ct Romero, uno che in passato ha giocato a lungo in Italia, in B e A2 con l'Ariccia e nei cadetti anche con il Velletri, prima di riprendere la strada per il Venezuela e intraprendere la carriera di allenatore: e Robinson si è aperto al nostro taccuino, per raccontare le emozioni e i segreti dietro questa cavalcata già diventata leggenda. 

- Mister, il Venezuela è ai quarti di un Mondiale: se a inizio competizione ti avessero detto che avreste raggiunto questo risultato, ci avresti creduto?

“Siamo molto contenti di aver raggiunto i quarti di finale e di aver scritto la storia. Per la prima volta siamo ai quarti, un traguardo storico per il nostro paese. Abbiamo avuto una buona preparazione prima del mondiale, durante la quale siamo restati concentrati sulla squadra, disputando poi diverse partite amichevoli. Non è una sorpresa per noi, grazie alla buona preparazione che abbiamo avuto. Ci siamo preparati per questo momento”.

- Avete eliminato la Spagna, addirittura dopo esservi qualificati agli ottavi grazie a un gol in più nella differenza reti con Panama nella fase a gironi: possiamo parlare di 'miracolo'? C'è comunque qualcosa di magico e inspiegabile dietro tutto questo? 

“Noi eravamo concentrati sulla partita contro il Guatemala. Anche se dovevamo aspettare gli altri risultati, il nostro obiettivo era fare una buona partita per passare al turno successivo. Abbiamo aspettato i risultati degli altri gruppi e, fortunatamente, c’è stata l’opportunità di dipendere da noi stessi per andare agli ottavi di finale: abbiamo disputato una gran partita conquistando un buon risultato per avanzare”.

- Quale credi sia la forza maggiore di questa squadra, a parte l'unione evidente del gruppo? 

“Sì, la forza è sicuramente l’unità della nostra squadra, però abbiamo anche giocatori con ottime capacità tecniche, tattiche e difensive. Abbiamo una squadra molto completa, pronta a giocare contro grandi selezioni. La nostra formazione ha una solidità difensiva che ci può aiutare a competere con le migliori squadre”.

- Quindi, dopo tutto questo continuate a sognare? Nulla è più impossibile? 

“Stiamo andando piano piano. Il nostro prossimo obiettivo è la partita contro l’Ucraina. Siamo concentrati e ci stiamo preparando per quel grande incontro. Però sì, vogliamo continuare a scrivere la storia e abbiamo una squadra importante per continuare a sognare”.

- Parlando un po’ più di te nello specifico, ricordiamo che in carriera hai anche giocato in Italia, vestendo le maglie di Ariccia e Velletri. Magari potremo vederti tornare presto in veste di allenatore, tu che ci dici?

“L’Italia è un bel paese, dove ho vissuto una bella storia durante la mia carriera da giocatore professionista. Ho molti amici e sarò sempre grato all’Italia per le opportunità che mi ha dato. Ora però sono concentrato sul Venezuela e sulla Coppa del mondo, anche perché attualmente abbiamo un grande progetto da sviluppare nel nostro paese. Però non lo nascondo... un futuro da allenatore in Italia... perchè no?”.

Lorenzo Miotto


CLICCA QUI PER GLI HIGHLIGHTS DI SPAGNA-VENEZUELA


CLICCA QUI PER I RISULTATI E IL TABELLONE DEL MONDIALE



Galleria