Zullo, l'Arciere si trasferisce ad Anzio? Con Araujo può comporre una coppia del gol sensazionale

C’è chi ha come marchio di fabbrica il gol. C’è chi ha come marchio di fabbrica l’esultanza dopo un gol. Quante cose ha insegnato la tivù. Come non ricordare il ballo di Juary dell’Avellino Anni Ottanta attorno alla bandierina? In tempi più recenti il mitra di Batistuta? Oppure le mani alle orecchie di Toni per sentire l’urlo dei tifosi? O ancora il pollice-ciucciotto di Totti? Scendendo dalla montagna dei miti veniamo più a noi. Nel futsal chi meglio di Chimanguinho identifica lo show dell’esultanza con la sua capriola acrobatica? Il Chimishow è ormai una consuetudine dei nostri campionati di A e A2. In Serie B, invece, c’è un giocatore che più di ogni altro ha saputo affiancare ai suoi gol un modo di esultare che lo hanno reso famoso, ancor più da quando il popolo del futsal lo ha scoperto grazie alle telecamere che hanno immortalato le Futsal Finals di Salsomaggiore. Resta solo intuire di chi stiamo parlando.


L’ARCIERE DI POMEZIA - Così è stato ribattezzato. Segna un gol, non corre a squarciagola per tutto il 40x20 cercando di imitare l’urlo “cult” di Marco Tardelli dopo il 2-0 alla Germania nella finale dei Mondiali di Spagna del 1982: si volta verso la tribuna, fa una paio di passi, poi si porta la mano destra dietro la schiena come a voler estrarre dalla faretra la freccia, che tende sull’arco disegnato con il braccio sinistro e la scocca. Daniele Zullo esulta così. A mo’ di Diana Cacciatrice, venerata nei tempi andati sui Castelli Romani. A Pomezia era un’abituè: prima per i tifosi della Fortitudo, l’anno scorso per quelli dello United, che nel corso della stagione regolare lo hanno visto ripetere quel gesto per 28 volte. Ma quelle tre di Salsomaggiore resteranno maggiormente impresse perchè accompagnate dall’urlo di apprezzamento del telecronista, prima nella semifinale con l’Olimpia Regium (suoi il 4-2 e il 5-2 che fisseranno il punteggio al 40’), poi nella finale con il Canosa, alla fine appannaggio dei pugliesi neopromossi in A2.


L’ultima volta dell’Arciere di Pomezia in maglia rossoblù. Perché Daniele Zullo, di professione bomber, classe 1991, quel gesto di armare l’arco e scoccare la freccia non lo ripeterà più con quei colori addosso. Ma saranno gol ad altre tinte, quelli che potrebbe segnare con la maglia del Città di Anzio, dove dovrà pure vedersela con un Daniel Araujo che il suo là davanti lo sa fare, e anche bene. Daniele&Daniel premiata ditta del gol per Marco Di Fazio? Sembra che se ne stia parlando e che l’idea a Zullo non guasti. Che l’Arciere di Pomezia possa presto diventare l’Arciere di Anzio?