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30/03/2023 23:36

"4-3-2-1": count-down sui 'non formati' per la stagione 2023/2024. Il Direttivo decide il 3 aprile

Ci sarà un argomento di importanza campale a campeggiare nell’ordine del giorno del Consiglio Direttivo della Divisione Calcio a 5 che si terrà lunedì 3 aprile alle ore 17 presso la struttura ricettiva dell’hinterland veronese che ospiterà i rappresentanti dell’istituzione capitolina a margine del Torneo delle Regioni pronto a prendere il via in Veneto dopo tre anni di stop per il Covid. Stiamo parlando della partecipazione dei calciatori ai campionati di calcio a 5 nazionali della prossima stagione sportiva, per una determinazione regolamentare che il mondo del futsal sta attendendo da settimane proprio perchè le società, ai vari livelli, sono in procinto - con i campionati della stagione 2022/2023 ormai avviati alla conclusione - di muovere i primi passi sul piano organizzativo in vista degli impegni per il 2023/2024.


Ci eravamo lasciati con l’aspettativa di una correzione su quanto disposto dal comunicato ufficiale 772 che il 15 febbraio dello scorso anno accompagnò il varo della riforma voluta dal presidente Bergamini. Continueremo a professare anche sotto tortura la nostra convinzione che si è trattato di un atto altamente destabilizzante per il futsal, i cui effetti non solo si erano sentiti sulla pianificazione tecnica della stagione 2022/2023 ma faranno sentire ulteriormente il loro peso in quella che scatterà il prossimo primo luglio, con la concomitante attuazione della Riforma dello Sport che introdurrà tutta una serie di obblighi e adempimenti di natura fiscale e contributiva di cui avremo modo di parlare a tempo opportuno. Non è comunque questa la sede per approfondire le critiche sulla riforma, ma ci limitiamo a restare nel campo di applicazione delle norme che il comunicato 772/22 dispone per la stagione 2023/2024.


In quel testo, che è possibile consultare CLICCANDO QUI, venivano chiaramente indicati i passi che sarebbero stati seguiti per la progressiva riduzione del numero dei giocatori "non formati", a partire dalla stagione 2022/2023. Per quella 2023/2024, le disposizioni prevedevano l’impiego di almeno 9 calciatori formati per la Serie A, 10 per la costituenda Serie A2 Elite, e 11 tanto per Serie A2 che per Serie B (esentiamo, al momento, considerazioni sull'obbligatorietà dei due nati dall'1/1/2003 contemplata dal comunicato n.772: sarà oggetto di un altro servizio nel quale faremo il punto sull'utilità di questa Under 19). Limitazioni previste anche per il settore femminile, non toccato per la stagione 2022/2023: il numero delle giocatrici formate sarebbe dovuto passare da un minimo di 6 a 7 in Serie A e da un minimo di 7 a 8 in Serie A2 appunto a decorrere dal 2023/2024.


Come è noto, il Consiglio Direttivo ha poi corretto il numero dei giocatori “non formati” autorizzati a prendere parte alle partite del campionato di Serie A 2022/2023, accogliendo nel luglio scorso la richiesta dei club della massima serie e portando il limite da 4 a 5 unità, che sarebbero tornate a 4 per la stagione 2023/2024, modificando dunque quanto contenuto nel comunicato n.772. Fin qui nulla da dire, attenendoci strettamente alla sola questione numerica della delibera. In verità da diverse settimane è in atto una discussione nell’ambito consiliare per definire il numero definitivo dei giocatori “non formati” (o formati che dir si voglia) da utilizzare nei campionati maschili del prossimo anno, considerando - tra l’altro - la necessità di limitare il gap tecnico tra Serie A e A2 Elite, condizione che era già stata presa in considerazione in materia di impiantistica sportiva (LEGGI QUI IL NOSTRO SERVIZIO DEL 4 FEBBRAIO).


Ma qui potrebbe scapparci una possibile novità, quasi una sorpresa oseremmo dire, almeno per quello che si intuisce carpendo gli umori circolanti in piazzale Flaminio: il numero di giocatori “non formati” da utilizzare nel costituendo campionato di A2 Elite, potrebbe essere limitato a tre anziché i quattro sui quali per diverso tempo gli “addetti ai lavori” avevano lavorato, tanto che da più parti si era percepita la volontà di adeguare questo limite a quello della Serie A appositamente per uniformare le regole del gioco tra i due campionati apicali e avvicinare le due categorie altrimenti molto distanti sulla qualità tecnico-agonistica proprio per via del differente numero di “non formati” da mettere in lista.


Dunque, la nuova formula potrebbe (perdonateci l'uso del condizionale) diventare un “4-3-2-1”, una sorta di conto alla rovescia che, gradualmente, consente un diverso e decrescente numero di giocatori “non formati” (o crescente invertendo l’ordine delle categorie), ma che chiaramente - e in maniera evidente - non risolve i termini qualitativi di una disciplina che nell’arco di un biennio ha visto perdere (e perderà ancora nei mesi a venire) decine e decine di giocatori provenienti da oltre-confine e che comunque assicuravano un livello tecnico assolutamente di maggior livello. 


Ma il paradosso forse ancor più impattante sarà quello legato alle società vincitrici dei campionati regionali che approderanno in Serie B e dovranno tagliare in maniera numericamente rilevante i propri “non formati”, obbligo che in alcuni casi comporterà la sostanziale smembratura delle rose e l’antipatica scelta di optare per un solo giocatore straniero. Come a dire che, pur salendo di categoria, talune squadre saranno decisamente meno competitive rispetto a quelle impiegate nella serie inferiore. Indice che, in questa circostanza, deve andare inevitabilmente levato verso quella scollatura che esiste attualmente tra i campionati nazionali (organizzati dalla Divisione) e quelli regionali (organizzati dai comitati territoriali), figli della stessa madre (la Lega Nazionale Dilettanti) ma cresciuti con regole diverse, che da anni cozzano sistematicamente nel momento di confronto agonistico su quei palcoscenici (leggi la fase nazionale della Coppa Italia o i playoff tra le seconde classificate) dove risulta impossibile uniformare questo tipo di disciplina. Ma, detto in totale sincerità, chi ci ha mai provato a farlo?


Lunedì sera (3 aprile), dopo il Direttivo, toccherà alla conferenza dei responsabili regionali cimentarsi in un confronto che in passato non ha mai sortito nulla di rilevante in chiave regolamentare. Sarà la volta buona che i 19 esponenti delle 19 differenti espressioni del futsal regionale si riescano a trovare allineati almeno sulla necessità di uniformare le regole di gioco affini al campionato di Serie C1? Incrociamo le dita…


cas.