Sabato è arrivata una sconfitta di misura per l’Antenore Padova con il Team Giorgione, nella quarta giornata di Serie B. Un 4-3 ricco di emozioni che sul fronte dei patavini ha visto sprecare la palla di un possibile e incredibile pareggio a pochi secondi dal termine. Un passo avanti o un passo indietro rispetto alle prime tre gare di campionato? La risposta nel post-gara arriva dallo stesso allenatore dell’Antenore, Andrea Rozzato.
“E’ stata una partita dai due volti che ci ha visto offrire un pessimo primo tempo e una ripresa arrembante ma inficiata da quanto fatto nella prima frazione. La doverosa premessa è che se concedi così tanto e concretizzi così poco rispetto a quanto crei è giusto perdere e gli avversari hanno meritato la vittoria. Della partita non c’è molto altro da dire ma dobbiamo aprire un altro focus su alcuni episodi”.
- Quali?
“Uno in particolare ma in generale sulla modalità di direzione di gara. Da tre anni alleno la Prima Squadra di questo club e non ho mai parlato di arbitri, mai. Rispetto chi si prepara e studia per dirigere le gare, rispetto i loro sacrifici, capisco la difficoltà di arbitrare ma pretendo allo stesso tempo rispetto dalla classe arbitrale per me, la squadra e il mio club. La priorità degli arbitri non può essere la casacca indossata male, non può essere l’interruzione del time out per quasi 30 secondi per un motivo non definito, non può essere il continuo richiamo a giocatori nella zona di cambio e pronti ad entrare: non possono essere queste le priorità quando in un minuto e mezzo due miei giocatori lasciano il campo dopo aver subito due colpi al volto e nessuna sanzione emanata. Gli arbitri devono proteggere i giocatori”.
- Si riferisce agli episodi su Cabral e Cinquino?
“Cabral subisce un colpo al volto, va a terra, il Team Giorgione continua a giocare. Cabral esce perdendo sangue, io subisco un warning dal primo arbitro. Nessun fallo segnalato. Un minuto effettivo dopo, Cinquino subisce una gomitata in pieno volto con il secondo arbitro ad un metro di distanza, il Team Giorgione continua a giocare, segna con l’uomo a terra, Cinquino esce con il ghiaccio sul volto. Nessun fallo segnalato. Ho personalmente inviato i contenuti video all’AIA visto che ce li chiedono in continuazione per le loro sessioni di aggiornamento. Spero che questi vengano visionati.
- Episodi che hanno condizionato la partita?
“Sul primo gol è evidente che la decisione di non fischiare ha influito ma ripeto che subiamo e tacciamo da tre anni perché gli errori fanno parte dello sport e vanno accettati, non accetto però che si metta a rischio la salute dei miei giocatori. Si può discutere poi dell’opportunità di fermarsi o meno quando un giocatore rimane a terra. Ognuno è libero di fare, dire e pensare quello che vuole ma i contatti, sia del primo che del secondo caso, mi sono sembrati abbastanza rudi e reali da rendersene conto in campo fin da subito. Loro hanno continuato a giocare, hanno esultato, prendiamo atto e ne terremo conto per l’atteggiamento da seguire al ritorno con loro”.