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13/09/2023 21:32

Il Portogallo U.19 sul tetto d'Europa fa notizia? Una scommessa vinta dalla FPF. E la FIGC cosa fa?

Il Portogallo schianta la Spagna, si prende anche la corona europea Under 19 legittimando non solo la sua leadership continentale dopo la doppietta negli ultimi due Europei assoluti, ma anche il ruolo di superpotenza mondiale nella nostra disciplina, con in tasca il titolo iridato conquistato in Lituania nel 2021. Ma come è potuto accadere tutto questo nel giro di una manciata di anni? Come ha fatto il Portogallo, da forza alternativa a trasformarsi in un esempio da imitare, forse anche più propositivo di quella Spagna che ha da sempre fatto del futsal una delle pietre miliari della propria formazione calcistica?

L’analisi di questa ascesa viene fatta in un articolo pubblicato dal sito della Divisione Calcio a 5 (LEGGILO QUI). Un testo dove si sottolinea tanto il ruolo promozionale svolto da una stella come Ricardinho quanto la rilevanza del progetto della Federcalcio portoghese, che ha puntato sul coinvolgimento delle scuole e sullo sviluppo dei settori giovanili per preparare il boom: la scoperta dell’acqua bollente. 

La differenza, ossia quello che non si dice nell’articolo, sta nel fatto che la FPF ha investito nel progetto puntando sulla presenza nella Liga Placard di club come Sporting, Benfica, Sporting Braga (e sta spingendo per far entrare nel futsal anche il Porto), dopo aver parallelamente trasformato con un processo triennale il massimo campionato in una lega professionistica: tutto l’esatto opposto di quello che accade qui da noi.

In Portogallo, ricordiamolo a tutti, giocano frotte di brasiliani, agevolati dal canale della doppia cittadinanza, che - come ci è stato spiegato da alcuni addetti ai lavori che operano nel mondo del futsal lusitano  - viene acquisita rinnovando il proprio accordo contrattuale dopo aver giocato anche una sola stagione nel Paese, o comunque trasferendosi per motivi residenziali, potendo così giocare nei campionati di futsal portoghesi senza vincoli burocratici o particolari limitazioni dettate da riforme inconcepibili.

Quando un progetto di trasformazione porta alla realizzazione di un campionato professionistico come è accaduto per la Liga Placard, progetto voluto direttamente dalla FPF, e le politiche di formazione giovanile sono sostanzialmente analoghe a quelle della “madre” brasiliana, diventa tutto più semplice nel momento che uno sport come il futsal entra nelle scuole. E se poi ti chiami Benfica o Sporting, Braga o Belenenses (ma senza dimenticare Fundao, Electrico o quel Porto che potrebbe presto sbarcare nel futsal)… il risultato è garantito!

E questo mentre in Italia ci si continua ancora a illudere non solo di tirare in ballo club professionistici (che a tutto pensano meno che al futsal), ma anche di far breccia nelle strutture scolastiche che sono un monopolio pressochè assoluto di basket, pallavolo e persino pallamano in tante realtà della Penisola. Finendo per restare esterrefatti davanti alla clamorosa iniziativa della FFF, la Federcalcio francese, che ha stanziato un investimento da oltre 18 milioni di euro per sviluppare il futsal sul territorio transalpino allo scopo di farlo diventare una disciplina da praticare ad altissimi livelli, per arrivare a scalare il ranking internazionale nel giro di pochi anni.

Realtà esattamente agli antipodi rispetto all’Italia. E il bello è che adesso ci si meraviglia che il Portogallo sta vincendo tutto, quando pochi anni fa i ruoli, con noi, erano invertiti! Lo diciamo con la massima franchezza: a noi non ci meraviglia affatto la prospettiva che l’Italia dimenticherà completamente cosa significa vincere se si va avanti così. E da Anversa 2014 sono già passati nove anni!