breaking news
  • 13/09/2024 22:47 #CR Molise, è Gionni Matticoli il nuovo Responsabile regionale per il calcio a 5. Presidenza, rieletto Di Cristinzi
  • 13/09/2024 07:45 #CRCampania, Carmine Zigarelli rieletto presidente. Vincenzo Boccarusso confermato responsabile del Calcio a 5

02/03/2022 17:12

Le statistiche della Divisione confermano le nostre valutazioni: questa riforma non ha alcun senso!

La Divisione Calcio a 5 continua a voler cercare di far passare la riforma votata dal Consiglio Direttivo lo scorso 14 febbraio e ratificata ufficialmente con il comunicato numero 772 del giorno successivo, come la panacea dei problemi che improvvisamente il futsal italiano ha scoperto di avere dopo la figuraccia di Groningen (come se quelle di Lubiana e Povoa de Varzim non lo fossero). Ma soprattutto ha deciso di prendere la strada delle slide per trovare il conforto nello spiegare i dati che l’indagine condotta prima sul campionato di Serie A 2020/2021 e ora sulla prima parte di quello 2021/2022, ha prodotto e che, secondo piazzale Flaminio, sarebbero l’anteprima dello sfacelo della nostra disciplina. Dati che giustificano l’edizione tout-court della riforma con effetto immediato (a tre mesi).


Non riusciamo a capire, e lo diciamo in totale stato di perplessità, dove la Divisione voglia parare per far digerire al popolo del futsal quella che a conti più che fatti è una riforma iniqua, inutile e soprattutto dannosa per gli effetti che, come abbiamo avuto modo di spiegare più volte, essa avrà sul mondo del calcio a 5 italiano e sul sistema che lo muove. Ma la cosa che più ci sorprende è l’ostinatezza, davanti a un malcontento evidente e profondo, con la quale si continua ad asserire che la riforma è la cura dei mali del futsal. E gli stessi dati riportati nelle nuove slide pubblicati sulla pagina facebook della Divisione Calcio a 5 (VEDI QUI) continuano a voler minare non solo la competitività della Serie A ma la credibilità di un sistema intero, che andrebbe trattato in maniera settoriale invece di fare di tutta l’erba un fascio. Ma preferiamo approfondire in un’altra occasione questa constatazione.


Basiamoci sul presente. Le slide cui si riferiscono gli studi statistici commissionati dalla Divisione già presentano un errore di fondo: si basano solamente sui giocatori di movimento. Per cui chiediamo? E i portieri che fine hanno fatto? Perché togliere dai dati proprio quegli atleti che nei quintetti giocano titolari? Da quando in qua nel futsal si va in campo in 4? Il quinto giocatore è da considerare come il morto a tressette? Prima incongruenza e manco di poco conto sulla quale è più che legittimo chiedere lumi all’INSTAT che ha curato l’indagine.


Seconda incongruenza: il problema che vuole porre la Divisione per giustificare il senso di questa riforma sta nei minuti in cui i formati giocano o nel numero dei formati che giocano? Perché la differenza tra l’uno e l’altro aspetto si traduce con due sole e semplici parole: qualità e competitività. L’una che è implicita all’altra evidentemente, il che avvalora l’analisi che illustrammo da queste colonne quando, la scorsa settimana, venne partorita la prima serie di slide (riferite, però, alla Serie A stagione 2020/2021, GUARDA QUI). 


Chi ha letto ricorderà che riferimmo un breve elenco di nominativi di giocatori, italiani e formati italiani, in tutto una quindicina, che possedevano i requisiti tecnici per poter comparire già nei quintetti di partenza, che sommati ai portieri (ovviamente italiani) elevavano sensibilmente la percentuale dei - badate bene - titolari o potenziali titolari. Ai quali andavano sommati tutti quei giocatori costituendi le “seconde linee” che, sia ben chiaro, sono atleti ai quali non vengono concessi spiccioli di gara ma acquisiscono settimanalmente un minutaggio relativamente significativo al contrario invece degli Under che le normative chiedono di schierare e che, effettivamente, giocano pochissimo. Perché allora credere che i formati, stando le condizioni appena riferite, rappresentino solo il 20% della forza dei giocatori impiegati? Non è così.


Ma non abbiamo bisogno di passare le ore sui filmati dell’intera stagione, rappresentare grafici o produrre statistiche più o meno dettagliate per dimostrare che il numero dei giocatori formati impiegati in Serie A è di gran lunga superiore a quello che la Divisione espone parlando, adesso, di minuti giocati (che sono valori ben diversi). Facendo riferimento alla passata stagione, con la Serie A composta da 14 squadre, i giocatori che settimanalmente potevano essere inseriti in lista erano 196, la metà dei quali - per obblighi normativi - formati. A questo punto, per avere riscontro di quanto affermiamo, non occorre far altro che passare in rassegna le rose delle squadre di Serie A e annotare i giocatori, italiani e formati (portieri e naturalizzati compresi), impiegati sistematicamente nelle rotazioni o, diciamo, meritevoli di un buon minutaggio. 


Alla fine, ne abbiamo contati complessivamente quasi una ottantina, ai quali potremmo aggiungere un’altra dozzina di nomi che hanno avuto la possibilità di giocare qualche scampolo di gara.


ACQUA&SAPONE (5): Mammarella, Ricordi, Fior, Patricelli, Fusari, Coco 

ANIENE (8): De Filippis, Tondi, Raubo, Schininà, Taloni, Pilloni, Biscossi, Pezzin (poi ceduto alla Lazio)

CAME DOSSON (4): Pietrangelo, Ditano, Azzoni, Ugherani

CDM GENOVA (7): Pozzo, Lo Conte, Molaro, Foti, Floresta, Ortisi, Piccarreta

CMB MATERA (6): Galliani, Pulvirenti, Petrucci, Arvonio, Cesaroni, Rocha

FELDI EBOLI (7): Dal Cin, Glielmi, Pasculli, Romano, Caruso, Caponigro, Murilo Schiochet

META CATANIA (5): Mambella, Dovara, Messina, Silvestri, C. Musumeci 

ITALSERVICE (4): Miarelli, Guennounna, Fortini, De Oliveira

LIDO DI OSTIA (7): Cerulli, Di Ponto, Esposito, Gattarelli, Barra, Cutrupi, Motta

MANTOVA (4): Bueno, Micheletto, Baroni, Ganzetti

PESCARA (5): Mazzocchetti, Houenou, Santacroce, Ferraioli, Scarinci

PETRARCA (5): Bastini, Moretti, Alves, Disarò, Vitale

REAL SAN GIUSEPPE (6): Molitierno, Montefalcone, De Luca, Follador, Pedrinho, Imparato 

SANDRO ABATE (2): Ercolessi, Abate


75 rispetto a 196 totali a settimana, ossia il 38%, numeri certificati dalle liste di gara. E ce lo vogliono far passare ancora per il 20%?