
Sabato scorso il Naonis è riuscito a centrare la fase interregionale dei playoff, dopo aver battuto nella finale regionale il Naonis, domando nell'extra-time la Clark Udine per 4-2 (LEGGI QUI). Queste, a fine partita, sono state le parole del tecnico neroverde Giuseppe Criscuolo, intervistato dai microfoni del club pordenonese.
“Sono contento - esordisce l'allenatore campano -. Come sapevamo, è stata una partita difficile, perché tutte le finali, in gara secca, sono partite da giocare; infatti siamo arrivati fino ai supplementari. Però credo che la squadra abbia chiuso un cerchio: prima dell’inizio della partita in spogliatoio avevo parlato con i ragazzi, ringraziandoli per tutto quello che avevamo fatto da agosto fino ad oggi, indipendentemente da quello che sarebbe stato poi il risultato finale della partita. Adesso abbiamo vinto, siamo campioni e ovviamente siamo contenti di questo”.
Non sono mancati però momenti di incertezza per i giovani ragazzi del Naonis: causa da rintracciare nella forza dell'avversario o in fattori più di natura mentale?
“Il valore della Clark lo conosciamo tutti, hanno giocatori importanti in rosa. Era però una finale, i ragazzi la sentivano tanto e questo si è visto in mezzo al campo. Credo che dopo aver subito il 2-1, la squadra avesse capito di dover dare qualcosa in più, di dover spingere senza farsi prendere dal panico, e così è stato. Dopo il pareggio, penso che la partita tutto sommato sia andata sui binari giusti”.
Ora però testa alla fase interregionale.
“Adesso ci alleniamo come al solito in settimana. Questo sabato in casa affonderemo il Pineta (l'Antenore Padova è l'altra avversaria del triangolare) e lavoreremo al massimo per farci trovare pronti”.
In chiusura Criscuolo viene anche interrogato sulla direzione gara, ritenuta, almeno dagli spalti, forse non all'altezza della situazione. L'ex tecnico del Palmanova e della New Team Lignano però non alimenta sterili polemiche.
“Io degli arbitri non parlo. Ho detto ai ragazzi di non farsi influenzare, anche se in campo così non è stato, vero; però sanno che non lo devono fare, giocando come sanno, senza guardare né l'avversario né l'arbitro se vogliamo andare avanti: è una questione di maturità. Gli arbitri e l'avversario fanno parte del gioco, noi dobbiamo essere più forti di questo”.
08/05/2023 17:50