Giorgione, Caon tiene alta la guardia: “Il Naonis darà tutto, non possiamo sbagliare l’approccio”

Domani, in occasione dell'ottava giornata di Serie B, il Futsal Giorgione affronterà il Naonis, in una sfida che mette in palio punti pesantissimi. Se da un lato infatti i padroni di casa trevigiani hanno bisogno di confermare il proprio momento positivo, consolidando il piazzamento a metà classifica senza perdere di vista il treno delle prime posizioni, dall'altro alla Nightingale di Castelfranco Veneto arriverà una squadra ultima in classifica a zero punti, desiderosa di dimostrare che la loro posizione non rispecchia a dovere quanto fatto finora in campo. Ecco perché in casa Giorgione l'attenzione è massima, nonostante la larga vittoria per 7-0 ottenuta sabato scorso a Manzano abbia rinfrancato ulteriormente gli animi, come ci conferma il giovane portiere Patrick Caon.

"La settimana di preparazione al weekend è andata molto bene - racconta l'estremo difensore classe 2007, convocato ad ottobre in Nazionale U19 con i compagni Gianluca Salvetti e Daniel Caruso - anche perché ovviamente dopo la vittoria di sabato scorso il morale era molto alto".

- Che tipo di avversario vi aspettate di dover affrontare? 

"L'avversario che ci aspettiamo di affrontare è un avversario che ha bisogno di punti quindi loro daranno tutto e noi dovremmo giocare come le ultime due partite per portare a casa i tre punti. Dovremo anche stare attenti a non sbagliare l'approccio alla partita, cosa che è contro un avversario più in basso di noi in classifica è già successa in passato e non parlo solo di questa stagione".

- Parlaci un po' di te. Come valuti il tuo inizio di stagione tra le diverse categorie? La convocazione al raduno dell'Italia U19 ti ha dato stimoli in più?

"Il mio inizio di stagione è stato un po' così e così, perché i risultati non arrivavano e quindi il morale non era altissimo. Poi, pian piano, abbiamo cominciato a fare i primi punti e adesso sono già più in forma. Ovviamente il raduno in nazionale mi ha dato più spinta perché, siccome era solo il primo raduno, nessuno è sicuro di esserci ancora e allora bisogna sempre dare di più".


l.m.