Gadtch, l'amarezza di Veschini: "Il 2024 anno maledetto: mi aspettavo ben altro". Ecco il Sangiorgio

In casa Gadtch si è ormai preso definitivamente coscienza sulla matematica retrocessione che si è consumata alla vigilia della sosta: la sconfitta di Macerata ha messo fine alle residue speranze che si coltivavano nell’ambiente perugino, dove comunque si impreca soprattutto allo stillicidio di problemi che hanno bersagliato lo spogliatoio creando difficoltà a getto continuo a mister Marco Veschini.


“Un anno davvero maledetto, parlo del 2024 - sottolinea l’allenatore - iniziato con ben altre aspettative ma che ha presentato subito i primi gravi ostacoli. I malanni invernali, gli infortuni articolari e i cartellini rossi che ci hanno sventolato hanno fatto sì che ci presentassimo ad ogni gare con minimo tre, quattro assenze, legate ad una rosa rimasta ai minimi termini il dado è tratto”.


Ma c’è un dato che lascia tutt’oggi perplesso l’allenatore.


“Analizzando i dati viene fuori che siamo la squadra che ha subito meno tiri liberi contro, ma anche la squadra con più espulsi: c’è qualcosa che non quadra”.


Osservazione legittima, ma Veschini non può far altro che accettare, mal volentieri, la realtà.


“Ai ragazzi ho detto solo di rimproverarsi se pensano di non aver dato il 100%, per il resto purtroppo lo sport è anche questo e ciò che ci è successo deve servire per arricchire il loro bagaglio sportivo”.


La Gadtch tornerà in campo sabato per ospitare il Sangiorgio nella sfida tra retrocesse di un girone D che ha emesso i primi verdetti proprio in coda alla classifica. La chiusura sarà a Senigallia sul campo di un Audax che si sta giocando la promozione nel confronto a distanza coi Grifoni.


“Paradosso dei paradossi - fa notare ancora Veschini - adesso che la matematica ci ha già condannato stiamo recuperando tutti: questo vuole dire che onoreremo il campionato fino alla fine cercando di divertirci. Ovvio abbiamo ridotto le sedute di allenamento e lo spirito è quello di chi non può più chiedere niente al campionato”.


Vaschini ha comunque parole di apprezzamento per i suoi giocatori.


“Voglio ringraziare comunque chi, fino alla fine, ha lottato per cercare la salvezza: i miei ragazzi hanno dimostrato ovunque che con un pizzico di fortuna in più ci saremmo potuti salvare, hanno disputato gare in cinque massimo sei effettivi e hanno dominato diversi primi tempi. Anche questo serve per imparare e il motto che dico sempre ad ogni gruppo che ho allenato è proprio questo: per imparare a vincere bisogna prima imparare a perdere, anche se è doloroso. Spero solo che questa delusione sportiva li fortifichi per il loro futuro”.