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05/03/2021 23:10

Tutto passa per il Consiglio di Lega del 10 marzo. Ma intanto in Friuli il futsal ha detto stop!

La FIGC dà il via libera alla ripartenza dei campionati regionali di vertice ma arrivano immediatamente le prime note che vanno in senso opposto. Giungono dal Nord-Est, dal Comitato Regionale del Friuli Venezia Giulia che ieri sera ha visto le società riunirsi al cospetto del presidente Ermes Canciani (nella foto de Il Messaggero Veneto). Ebbene, all’unanimità le società friulane del calcio a cinque hanno deciso di scrivere la parola fine sull’attuale stagione, dando l’appuntamento all’inizio di quella 2021/2022. Una scelta dettata da tanti aspetti di opportunità, dalla crescita dei casi di contagio nel territorio regionale alla difficoltà di attuare il Protocollo alla luce dell’ingente costo di realizzazione, che andrebbe a incidere e anche molto sulle casse dei club; per non parlare dei tempi particolarmente ridotti per lo sviluppo di nuovo calendario che possa ricondurre il tutto alla parvenza di una normalità molto relativa. 


Ma a quanto pare il Friuli potrebbe non essere l’unico a prendere questa strada.


IL 10 MARZO NUOVO CONSIGLIO DI LEGA - Era tutto previsto, dunque. Opportunità di ripartenza solo per la C1 maschile e la C femminile del futsal (oltre all’Eccellenza del calcio), ma tutto dovrà passare attraverso un nuovo summit federale in cui la FIGC di fatto sarà chiamata a recepire i format varati dalla Lega Nazionale Dilettanti di concerto con le sue componenti periferiche nel Consiglio di Lega già convocato per mercoledì 10 marzo. Un confronto aperto tra i vertici di piazzale Flaminio e i vari presidenti e responsabili regionali, che porranno le proprie richieste e avanzeranno le soluzioni da adottare sui singoli territori nell’ambito delle discipline e delle categorie interessate.


Di sicuro si dovrà accelerare per prevedere una ripartenza in tempi brevi, ma come già detto più di una volta, sulle determinazioni incideranno alcune situazioni strettamente connesse con le problematiche del momento: attuazione del Protocollo e tempi di svolgimento delle competizioni, laddove ovviamente si deciderà di ripartire, al netto dei format che verranno proposti dalle singole unità federali. Senza trascurare il fatto che non verrà considerata obbligatoria la ripresa dell’attività e quei club che manifesteranno il proprio dissenso avranno la facoltà di non aderire: a loro, come più volte ribadito sui vari tavoli, verrà permesso di conservare il titolo sportivo e di poter presentare l’iscrizione alla medesima categoria di appartenenza della stagione 2020/2021.


Insomma, si annuncia una corsa contro il tempo, anche se la spinta della ripartenza sembra essere già un motivo sufficiente per prendere di petto la situazione e arrivare in tempi brevi alla quadra di tutto. Certo è tutto da decidere e i tempi che dovranno essere rispettati saranno quelli della naturale conclusione della stagione (ossia il 30 giugno): ma intanto si riparte e già questa è una bella notizia dopo tutte le incertezze che hanno condizionato la vita sportiva - e non solo del futsal - negli ultimi quattro mesi e passa.