
01/05/2023 20:00
Protagonista assoluto della vittoria per 2-0 dello Sporting Altamarca contro il Pordenone nel ritorno degli ottavi playoff con accesso alla Serie A è stato, come all'andata, Carlo Houenou, che oltre ad aver segnato la rete del momentaneo 1-0 ha anche dovuto giocare fuori ruolo, sostituendo nella posizione di centrale Alemao, fermo ai box già da un po' di settimane, e capitan Alvise Rosso, uscito per un grave infortunio proprio nella prima gara contro i friulani di una settimana fa. Ed è proprio alle due assenze eccellenti che vanno i primi pensieri di Houenou, intervistato nel post-gara dai microfoni biancoblu.
“Ci tengo a dedicare questa vittoria ad Alemao e ad Alvise, soprattutto ad Alvise, perché l’infortunio che ha avuto lui lo ho avuto anch’io e so cosa vuol dire. Sta passando un momento difficilissimo e spero che quel poco che possiamo fare con le vittorie basti per farlo sentire meglio”.
Ancora una volta dunque Pagana ha dovuto fare i conti con le rotazioni corte, a cui non solo Houenou ma anche i canterani trevigiani hanno saputo sopperire, tanto da meritarsi parole al miele da parte dello stesso Carlo.
“Devo dire che ormai i nostri under si sono amalgamati benissimo con la prima squadra perché quando vanno in campo, quasi non si nota la differenza tra loro e chi è più grande; quindi, tantissimi complimenti a loro perché sono stati bravissimi. Oggi abbiamo giocato ancora una volta con rotazioni ridotte e siamo comunque riusciti a portare a casa la vittoria, nonostante un grande Pordenone. Ora testa alla prossima, speriamo di lavorare bene in settimana”.
Come detto, in sostituzione di Alemao e Rosso, Houenou ha dovuto giocare come centrale difensivo, avendo inoltre l'arduo compito di marcare un cliente difficile come Matteo Grigolon, tra i giocatori più prolifici del girone A di Serie A2.
“Devo dire che Grigolon è un giocatore straordinario. Lo conoscevo già, ma non ci avevo mai giocato contro. Non è stato per niente facile marcarlo, anche perché il ruolo di centrale non è il mio, però ce l’ho messa tutta e grazie a Dio sono riuscito a farlo bene. Posso però assicurare che per me è molto più complicato restare fuori in tribuna a guardare le partite che giocare match del genere, perché mentalmente non poter aiutare la squadra pesa come un macigno; disputare queste gare, anche se difficili, invece è bellissimo”.
Foto: Priarollo