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22/12/2021 16:30

Amarcord, quando l’Italia giocò con i campioni di Milan e Inter: il ricordo di Milella e Rubei

Oggi vogliamo “sbloccare” un ricordo. Oggi vogliamo riavvolgere il nastro a trent’anni fa, quando in una serata di beneficienza per la lotta ai tumori, andata in scena davanti a tredicimila persone, al Forum di Assago a Milano, il calcio a 5 italiano fu protagonista, con la Nazionale di Facchin che incontrò una mista Milan/Inter. Tanti i campioni dei due club milanesi che scesero in campo in quella serata, dai fratelli Franco e Beppe Baresi, a Maldini e Costacurta, passando per Bergomi (oggi è il compleanno dello “zio”), Rijkaard, Massaro ed ancora Malgioglio, Ferri, Mandorlini, Stroppa ed Angelo Carbone, guidati in panchina dal “Mago” Helenio Herrera. Tanti campioni contro i quali l’Italia impressionò in termini di gioco sul “campo amico” vale a dire quello del 40x20 (per l’occasione realizzato in erba sintetica), esaltando i telecronisti di Tele+2, Rino Tommasi e Massimo Marianella e gli spettatori presenti.

Di quella serata, in un momento che raramente ha accomunato ed avvicinato il calcio ed il calcio a 5 (sport complementari, ma che ancora oggi vengono visti con troppa differenza e con troppa distanza) se ne parla sulla testata Serie A – Operazione Nostalgia (CLICCA QUI per l’articolo a cura del nostro redattore, Fabrizio Cantarella).

E vanno ricordati, naturalmente, alcuni temi che oggi stanno accomunando le due discipline sportive, da Alessio Musti e il “Progetto Futsal” nella Juventus, da Marchisio e la L84, passando ancora alla Sampdoria che da quest’anno approda nel calcio a 5 con la squadra del presidente Matteo Fortuna e che ha inserito nel proprio roster un calciatore professionista come Jonatan Rossini (che ha indossato anche in A la divisa blucerchiata). E a proposito di calciatori professionisti, non vanno neppure dimenticati Marco Biagianti, in A di calcio con il Catania e in A di calcio a 5 con la Meta (secondo posto nella scorsa stagione) e oggi team-manager dei rossoazzurri (e responsabile con Salvo Samperi del progetto 11-Cinque), così come va ricordato che nella scuola calcio della Soccer Montalto (che oltre alla Serie B di fustal, ha la squadra di calcio a 11 in vetta al campionato di Promozione) c’è Luca Altomare che anche attraverso il calcio a 5 contribuisce alla crescita delle giovani leve silane. 

Il Commissario Tecnico era Carlo Facchin che arrivò al calcio a 5 dopo le esperienze da giocatore (ex calciatore in particolare di Catania, Torino e Vicenza, oltre Reggiana, Reggina e Lazio) ed allenatore. In quel periodo era al suo primo mandato sulla panchina Azzurra, poi ritrovata nel quadriennio 1993-1997, condito dalle partecipazioni agli Europei andalusi di Cordova del ’96 (Italia quarta) ed al Mondiale dello stesso anno disputato in Spagna.

Dodici i giocatori scelti da Facchin per quella serata del 15 aprile 1991.

In porta c’era Francesco Paolo “Gianfranco” Fardella, il capitano era Pino Milella, la star Andrea Rubei. Proprio loro andarono a segno (Rubei con una doppietta) nel 4-4 contro la mista Milan/Inter. Primo tempo concluso sul 2-0 con i gol proprio di Fardella e Rubei, nella ripresa Carbone prima e Massaro poi pareggiarono. Immediato il 3-2 ancora di Rubei, poi Milella timbrò il 4-2. Di Nicola Berti il centro del 4-3, poi la sfortunata autorete di Boncori valse il definitivo 4-4, in una serata di spettacolo e di divertimento.

CLICCA QUI PER IL VIDEO INTEGRALE DELL’INCONTRO  

Nazionale italiana che in quell’occasione era anche composta da Menichelli (che da allenatore portò al trionfo gli Azzurri negli Europei di Belgio 2014 dopo il bronzo in Croazia di due anni prima), Boncori (arrivato nel calcio a 5 alla BNL Roma, dopo avere giocato ad undici con Lazio, Latina, Lodigiani e Tuscania), il “puma” Caleca (una carriera che parla da sola) ed ancora Roberto Matranga (che oltre a scudetti e Coppe Italia ha vinto il titolo di miglior cannoniere della Serie A 1996-1997 con la maglia de La Dispoli, ed ha portato in A da allenatore il Lido di Ostia) e Ivano Roma (tra i suoi tanti titoli e record, è riuscito a vincere tutti i campionati dalla Serie D alla Serie A, roba per pochi eletti) senza dimenticare Giuseppe Marcuccitti (storica figura del futsal abruzzese e teatino, con tanti successi anche nella carriera di allenatore) e Franco Grigoletti.

Abbiamo raggiunto telefonicamente due dei protagonisti di quella notte di trent’anni fa. Pino Milella e Andrea Rubei.

MILELLA – “Sicuramente è stata una grandissima serata. Dopo tanti anni, il ricordo e l’emozione ritornano ogni volta che sui social compaiono immagini di quella partita o ricevo messaggi di qualche amico. Avevamo intrapreso un percorso di crescita ben preciso con mister Facchin e avevamo inanellato una serie di risultati positivi negli impegni ufficiali, oltre a fare sempre una bella figura in queste partite di esibizione. In quel periodo, infatti abbiamo incrociato i giocatori di calcio di serie A in più occasioni. Siamo partiti con un’amichevole a Parma in preparazione del Mondiale Universitario - che poi abbiamo vinto - contro il Parma di Nevio Scala con Taffarel, Brolin, Melli, poi a Firenze contro la Fiorentina di Mazinho, Maiellaro e vincemmo, bene, entrambe le amichevoli”.

Poi ci fu anche una sfida ad una selezione brasiliana dove c’erano giocatori che un paio d’anni più tardi avrebbero vinto il mondiale di Usa ’94…

“Con il Brasile è stato diverso. Ricordo che avendo in squadra giocatori del Parma (Taffarel) e Fiorentina (Mazinho) e conoscendoci già, ci hanno subito affrontato con grande serietà e determinazione e ricordo che ci hanno messo in difficoltà. Due anni più tardi li ho ammirati alzare la Coppa del Mondo…”.

Calcio e calcio a 5 sono così diversi o complementari dal punto di vista tecnico?

“Penso che il calcio a 5 possa essere di grande aiuto soprattutto nella formazione del giocatore di calcio. Vedo che negli ultimi anni questo connubio si vada sempre più sviluppando nelle squadre giovanili. Gli spazi stretti, i duelli individuali, possono aiutare molto tecnicamente i giovani calciatori. Ed iniziative come quelle viste trent’anni fa erano proprio utili e mi convinco di questo per il fatto che ancora oggi la gente che vede le immagini di queste esibizioni mi scrive con grande entusiasmo”.

 

RUBEI – “Emozioni fortissime – anche per Andrea Rubei. – Trovarsi davanti a quei campioni, ma anche davanti alle tredicimila persone del Forum di Assago, stracolmo in ogni posto, è stata forse l’emozione più grande. Nel nostro sport non siamo abituati a giocare davanti ad un così gran numero di persone; certamente l’impatto è stato importante”.

Andrea, ricordi anche il numero di prestigio, la grande giocata che hai fatto per “sguisciare” alla marcatura di due giocatori come Baresi e Berti? (Visualizzabile al minuto 59:45, ndr)

"Un gran numero? Ricordo di essere stato molto giovane (ride ndr). Diciamo che sul campo 40x20 Baresi e Berti non ero abituati tanto quanto noi. Sicuramente a parti invertite, su un campo da calcio, per noi sarebbe stato più difficile”.

Ma sono due sporti così diversi il calcio ed il calcio a 5? O possono considerarsi l’uno complementare dell’altro?

“Ci sono differenze ed analogie, ovviamente. Una netta differenza è già nel modo di correre, poi sicuramente un gesto fondamentale del calcio a 5, come il tiro con la punta, che serve soprattutto per prendere il tempo al portiere avversario, nel calcio non ha la stessa valenza, anzi. E poi anche il controllo di suola si vede poco nel calcio. La consuetudine, specialmente il Sud America, è di iniziare a giocare a calcio a 5 per poi passare al calcio. Da noi è esattamente l’inverso, anche se lentamente qualcosa sta iniziando a cambiare”. 

Rubei, come Milella, ricorda le altre occasioni in cui la Nazionale di Calcio a 5 incontrò altre selezioni provenienti dal calcio.

“In quegli anni si facevano spesso di queste partite, con scopi di beneficienza. Giocammo contro Fiorentina e Lazio, con una mista di brasiliani che giocavano in Italia. Ecco, con loro si avvertivano la fisicità e la capacità di palleggio, così come la rapidità di lettura e di pensiero. Avevamo uno stimolo in più a giocare contro questi calciatori, ma devo dire che per quanto amichevole, a nessuna delle due piaceva perdere (ride, ndr)”. 

E sicuramente era utile avvicinare questi due sport, con eventi benefici e promozionali…

“Assolutamente sì, e sarebbe stato utile e bello continuare, perché in questo modo il nostro sport poteva ricevere ulteriore visibilità, con giocatori di fama mondiale e si sarebbe anche consentito al pubblico di avvicinarsi e conoscere il calcio a 5. È innegabile che al Forum di Assago gran parte degli spettatori fosse venuta per i loro idoli del calcio, ma cercare di avvicinare persone che non conoscono il calcio a 5, passando per la fama internazionale di certi campioni, è stata senza dubbio una bella idea”.

Di seguito il tabellino dell’amichevole.

ITALIA-MISTA MILAN/INTER 4-4 (pt 2-0)
NAZIONALE ITALIANA CALCIO A 5: Fardella, Grigoletti; Roma, Boncori, Milella, Caleca, Rubei, Minicucci, Menichelli, Marcuccitti, Matranga. Allenatore: Carlo Facchin
MISTA MILAN/INTER: Malgioglio; Maldini, Costacurta, Bergomi, G. Baresi, F. Baresi, R. Ferri, Mandorlini, Ang. Carbone, Rijkaard, Berti, Stroppa, Massaro. Allenatore: Helenio Herrera
MARCATORI: pt Fardella (I), Rubei (I), st Carbone (MI), Massaro (MI), Rubei (I), Milella (I), Berti (MI), aut. Boncori (MI). 


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