
17/12/2023 23:50
Ancora una volta la Slovenia ha regalato una delusione alla nostra Nazionale, battendo venerdì scorso a Lubiana gli Azzurri nella penultima sfida dell'Élite Round di qualificazione alla prossima edizione dei Mondiali, Uzbekistan2024. Una partita nefasta per l'Italia, quella andata in scena alla Hall Tivoli, che ha complicato di molto il percorso dei nostri verso la rassegna uzbeka e che la redazione di Calcio a 5 Anteprima ha avuto modo di seguire dal vivo, cogliendo diversi dettagli e segnali. Proveremo quindi ora trarre qualche spunto e considerazione dalla nostra esperienza, cercheremo di arricchire il contesto di un match che potrebbe alla fine risultare decisivo per le sorti del cammino azzurro verso il Mondiale.
L'ARRIVO DELLE DUE NAZIONALI - Impossibile definire con esattezza quali fossero i pensieri dei giocatori prima della partita. Certo è che alle 17,10 circa, quando l'Italia fa per prima il suo arrivo alla Hall Tivoli di Lubiana, vediamo scendere dal pullman un gruppo concentrato, i volti non lasciano trasparire emozioni. Pochi minuti dopo è il turno dei padroni di casa; alcuni dei ragazzi di Horvat hanno uno sguardo impassibile, altri uno po' più disteso. Certo è che l'imponenza fisica di giocatori come Bukovec, Totošković o Fideršek, vista da vicino, fa sempre un certo effetto.
WARM-UP E INNI - La fase di riscaldamento, almeno dagli spalti, sembra scorrere come ordinaria amministrazione; incitamenti e determinazione non mancano, le due nazionali entrano sempre più nel mood del match. Dopo la spettacolare entrata in campo dei 28 giocatori, chiamati uno a uno per nome dallo speaker del palazzetto, arriva il momento degli inni. I ragazzi di Bellarte intonano "Il Canto degli Italiani" (o "Inno di Mameli" se preferite) a squarciagola, come sempre. Risponde a tono il pubblico di Lubiana con "Zdravljica" ("Brindisi") che farà da preludio a un'ora e mezza di incessante sostegno per i propri beniamini (di questo avremo modo di parlarne più avanti).
LA PARTITA - Che ne abbiano letto la cronaca (CLICCA QUI) o ne abbiano visto la diretta su FutsalTV o su FIGC Azzurri, tutti sanno ormai come è andata la partita. Un match tutto sommato equilibrato, in cui però gli sloveni sono sembrati avere una marcia in più. I padroni di casa, rispetto agli Azzurri, sono stati più pericolosi, perché, nonostante le statistiche sul sito ufficiale della UEFA riportino 25 tiri, di cui 18 nello specchio, a favore dell'Italia, con una precisione del 72%, rispetto alle 21 conclusioni, di cui 12 in porta, della Slovenia, con una precisione del 57%, le opportunità create da Osredkar e compagni sono apparse ben più nitide e clamorose, tanto che solo i miracoli di Pietrangelo, la sfortuna degli sloveni (vedi il palo di Turk) e la loro imprecisione (per esempio il gol divorato da Čop) hanno evitato un passivo peggiore. Certo, anche Berzelak ha avuto il suo bel da fare, specie sui tiri verso il sette di Calderolli e Isgrò, ma è chiaro che la Slovenia abbia tutt'altro che subìto l'impeto dell'Italia. Gli uomini di Bellarte hanno pagato invece alcune sbavature in fase di possesso, come il pallone recuperato da Duščak su Isgrò per l'assist dell'1-0 firmato Bukovec; oppure disattenzioni in fase difensiva, con lo stesso Bukovec andato facilmente al tiro, senza che venissero chiuse tempestivamente le linee di passaggio. Si riconferma infine l'incubo Igor Osredkar: come a Euro2014 ed Euro2018, il capitano sloveno ha messo la propria firma su alcune della più cocenti sconfitte degli Azzurri contro la rappresentativa del suo paese, firmando a porta vuota la rete del definitivo 4-2.
ROSSO A MERLIM, GOL ANNULLATO A MARCELINHO - La terna arbitrale francese designata per il match, guidata da Cédric Pellissier, ha condotto la gara in modo altalenante, con molti contatti al limite che avrebbero meritato qualche fischio in più, ma tutto sommato coerente nel corso dei 40' effettivi. Lente di ingrandimento necessaria su due episodi topici del match, entrambi a sfavore dell'Italia: il rosso a Merlim e il gol annullato a Marcelinho. Sul primo aleggia ancora qualche dubbio. Che la spinta su Bukovec sia stata compiuta dal numero 10 azzurro con le mani alzate, in maniera antisportiva, è abbastanza certo; il numero 9 sloveno non ha mancato di farsi sentire fisicamente un attimo prima dell'episodio, spingendo per primo Merlim, però l'asso dello Sporting Lisbona ha forse ceduto ingenuamente alla provocazione. Sul gol non convalidato al bomber dell'Olimpus, invece, parrebbe alla fine giusta la decisione degli arbitri transalpini: il pallone messo in mezzo da Isgrò finisce prima sul braccio sinistro di Marcelinho, poi sul suo petto, infine sul suo braccio destro. Anche se un replay a rallentatore, va detto, non elimina del tutto i nostri dubbi.
LA HALL TIVOLI INSEGNA - Da applausi il tifo del palazzetto di Lubiana che ha spinto costantemente i propri beniamini, dando forse quel quid in più a Osredkar e compagni. Non sono mancati i bambini in prima fila a fare "baccano" con oggetti rumorosi, ma a colpire è stato soprattutto il tifo organizzato sloveno; armata di megafono e tamburo, una macchia bianca di sostenitori si è piazzata sulla sinistra della tribuna principale per trascinare tutta la Hall Tivoli, intonando cori per un'ora e mezza, fischiando decisioni arbitrali non apprezzate e riservando pure qualche goliardico "vaffa" alla Nazionale italiana. Un tifo caldo e sentito che qui da noi, tranne qualche eccezione, ancora manca. Per esempio, quando la nostra redazione ha avuto modo di seguire dal vivo Italia-Svezia 6-1, sfida del Main Round di qualificazione disputatasi lo scorso 9 novembre 2022 al PalaJacazzi di Aversa, il sostegno per gli Azzurri c'era, ma più timido e incostante. È vero che il calcio a cinque in Italia non è ancora vissuto in maniera coinvolta come il calcio a 11, ma è altrettanto vero che in Slovenia la passione per altri sport più popolari come lo stesso calcio a 11 o il basket non impedisce di spingere con pari passione gli eroi della selezione di futsal.
REAZIONI A FINE PARTITA - Al triplice fischio finale di Pellissier esplode la festa della Hall Tivoli, mentre qualche scintilla si genera tra giocatori italiani e sloveni, con Pietrangelo che sembra recriminare a Totošković forse qualche parola di troppo dopo il suono della sirena. Mentre Osredkar e compagni scendono sotto la "curva" con il capitano che guida il coro megafono in mano, i giocatori italiani escono mestamente dal campo, tanto che qualche lacrima di frustrazione ci scappa. Anche in zona mista il clima è teso e grigio; quando scendiamo per le interviste, la Nazionale è ancora chiusa nello spogliatoio, ma non sappiamo se qualcuno è già salito in pullman. Parliamo con Bellobuono (CLICCA QUI PER LA SUA INTERVISTA), che è l'unico già uscito dal palazzetto e che ci aiuta ad analizzare a mente fredda il match. Le sue parole esprimono rammarico per il risultato, ma fanno trasparire ancora determinazione e speranza, l'ultima a morire, prima del prossimo difficilissimo match contro la Spagna.
Lorenzo Miotto
Foto: M24.si per NZS