
03/02/2025 23:55
Di una cosa siamo certi. Se lo avessero considerato “formato” per meriti agonistici, Jonas Pinto Junior avrebbe avuto l’imbarazzo della scelta della squadra dove giocare e, anzi, sarebbe stato impossibile non prevedere un’autentica asta tra tutti gli estimatori che avrebbero fatto qualsiasi cosa per averlo per sé. Perchè non riconoscere a Jonas il pregio di aver giocato praticamente lungo tutta la Penisola e solamente in Serie A - badate - con i club di punta del nostro futsal, sarebbe un errore imperdonabile per chi mastica pane e futsal.
In Italia è arrivato nel 2006 per giocare con la Lazio Nepi di un altro mito del nostro futsal: Agenore Maurizi. I viterbesi avevano appena vinto una clamorosa Coppa Italia e dopo la fusione con la Lazio puntavano con decisione allo scudetto: Jonas doveva essere la ciliegina sulla torta, ma dopo poche settimane ripartì per la Spagna per andare a giocare al Martorell. Nell’estate del 2007 torna nel Belpaese per stabilirsi in Veneto, gioca due anni ad Arzignano e quattro a Montebelluna, vincendo due scudetti con la Marca. Poi Pescara, Asti, le cinque stagioni di Città Sant’Angelo con il terzo tricolore in maglia Acqua&Sapone; quindi Avellino, L84 e Pomezia, con la parentesi al Jaraguà, tanto per non perdere il vizio dei grandi nomi di club.
E se vi dicessimo che Jonas Pinto sarebbero in procinto di tornare un’altra volta in Italia? A 41 anni il suo nome infonde ancora certezze e la garanzia di una qualità che veramente non conosce età. Quello che hanno sicuramente valutato i massimi dirigenti del Benevento, che stando alle indiscrezioni raccolte, avrebbero convinto la stessa di Blumenau a riprendere l’aereo per volare oltre Oceano, con tappa conclusiva il capoluogo del Sannio. Dove c’è un compito da fare che dura tutto un girone di ritorno: salvare il Benevento. E con uno come Jonas la soluzione del compito è messa in buone mani (anzi, buoni piedi…).