
04/12/2020 09:23
”Sono consentiti soltanto gli eventi e le competizioni ‒ riconosciuti di livello agonistico e riconosciuti di preminente interesse nazionale con provvedimento del Comitato olimpico nazionale italiano (CONI) e del Comitato Italiano Paralimpico (CIP) ‒ riguardanti gli sport individuali e di squadra organizzati dalle rispettive federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate, enti di promozione sportiva ovvero da organismi sportivi internazionali, all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse ovvero all’aperto senza la presenza di pubblico. Le sessioni di allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra, partecipanti alle competizioni di cui alla presente lettera, sono consentite a porte chiuse, nel rispetto dei protocolli emanati dalle rispettive Federazioni sportive nazionali, discipline sportive associate e Enti di promozione sportiva”.
Questo recita il punto e) dell’articolo 1 del nuovo DPCM che dalla mezzanotte di oggi ha avuto efficacia e che resterà in vigore fino al 15 gennaio del nuovo anno. Tutto normale, in apparenza. Tutto identico al precedente decreto, quello che ha lasciato il posto al testo varato ieri dal Consiglio dei Ministri e che regolerà la vita degli italiani nel periodo delle festività di fine anno. Ma che teoricamente potrebbe rimettere tutto in discussione a livello agonistico per quanto riguarda la questione degli eventi e delle competizioni di interesse nazionale, che sono state salvate dalla scure del ”chiudiamo tutto” calata perentoriamente sullo sport minore alla fine di ottobre.
E’ quel ”di preminente interesse nazionale” che, infatti solleva comprensibilmente i dubbi non solo di chi scrive ma anche dei numerosi addetti ai lavori che, avendo avuto la possibilità di leggere il corposo testo del DPCM natalizio, hanno rilevato il rischio, più che mai concreto, che i campionati nazionali minori possano fermarsi ”per decreto governativo”.
La spiegazione è presto data: basta semplicemente spiegare il significato della parola ”preminente”. Prendiamo il vocabolario della Treccani, un’autorità in materia, che riporta testualmente ”che è superiore, che s’impone ad altro, che è prioritario, prevalente, predominante rispetto ad altro”. Che vuole dire questo? Che bisogna capire, nella lista delle competizioni che il CONI ha ritenuto, recependo il precedente DPCM, di interesse nazionale, dove si possono adesso collocare i campionati di futsal a livello - appunto - di preminenza e quanto essi siano ”preminenti” rispetto ad altre competizioni nazionali.
Ora, non vogliamo stare certamente qui a gufare, perché il nostro futsal ha assolutamente bisogno di ritrovare quel minimo di normalità per condurre avanti una stagione che di normalità ha ben poco, dove le società sono già bersagliate di impegni e regole da rispettare (leggasi l’ultimo aggiornamento del Protocollo dei Dilettanti per farsene un’idea) e l’attività si è già di suo complicata e non di poco; ma adesso, dover incrociare le dita e sperare che la stagione non venga fermata per colpa di una parola che forse è di troppo - ma è citata - sarebbe veramente il massimo.
Chi scrive non ha certo la bacchetta magica per risolvere ”d’emblee” la questione, ma riesce a interpretare il senso di un vocabolo che non può non generare dubbi. E il dubbio, qui, è il blocco completo dei campionati di futsal ”per decreto governativo”. Perché i campionati di futsal, Serie A compresa, non sono certamente considerati ”di preminente interesse nazionale”, e questo indipendentemente dal fatto che rientrino nell’ambito delle attività di natura dilettantistica, e lo stesso CONI potrebbe (ma qui l’uso del condizionale è assolutamente opportuno) escluderli dalla lista delle discipline che godrebbero dei benefici di questo nuovo DPCM, i cui campionati potrebbero continuare (per modo di dire) regolarmente.
Incrociare le dita è il minimo, ma il dubbio è forte e solo il CONI potrà estirparlo del tutto pubblicando al più presto l’elenco aggiornato delle discipline ”di preminente interesse nazionale”. Sperando che il nostro futsal non sia nuovamente costretto a rivedere piani e tempi per la riorganizzazione complessiva dell’attività, che eleverebbe le difficoltà e metterebbe, questa volta si veramente a rischio, l’esistenza di molti club.
LEGGI QUI IL TESTO DEL DPCM 3 DICEMBRE 2020 PUBBLICATO SULLA GAZZETTA UFFICIALE