
26/07/2022 18:32
Ramon Bueno Ardite può scrivere ancora tante pagine del libro della sua vita da giocatore di futsal. Ma soprattutto può continuare a scriverle là dove tutto ha avuto inizio: Asti. La culla del campione originario di San Paolo, che con un certo Gabriel Lima è stato probabilmente il giocatore immagine di quell’Orange capace di scalare la china gerarchica del futsal italiano, fino a vincere lo storico scudetto nel 2015 (fu proprio Ramon a trasformare il rigore decisivo che affossò le velleità del Real Rieti in gara-4 al PalaSanQuirico) scrivendo nella leggenda il nome del club astigiano.
Che li chiudeva il suo percorso sportivo. Fu così che Ramon Bueno Ardite ha deciso di “emigrare”: prima la Luparense, poi la gratificante esperienza spagnola al Jaen, quindi il ritorno in Italia, a Rieti dove, dopo un anno, tutto salta e Ramon si accasa a Genova dove però non si ambienta e… cala verso il Sud. Matera, Avellino e, nella seconda parte della passata stagione, lo sbarco a Pomezia fortemente voluto dal patron Bizzaglia per puntellare la Fortitudo poi neopromossa in Serie A. Dove i pometini si presenteranno senza Ramon, che potrebbe far ritorno proprio la dove, come abbiamo detto poco fa, tutto ha avuto inizio.
L’alternativa? Diverse le ipotesi, una concreta che porta in Belgio, allo Charleroi dove qualche settimana fa Sua Maestà Wilde. Lo diciamo giusto per dire: Wilde davanti e Ramon dietro… a Charleroi già sognano ad occhi aperti. Ma anche ad Asti non scherzano!