
26/12/2022 12:12
Il Napoli Futsal comunica di aver ingaggiato Cristian Borruto. Per tutti il Cobra, il giocatore argentino di Avellaneda è uno dei più forti pivot che abbiano mai messo piede in Italia. Classe '87, vero predatore, ha vinto un mondiale con l'Albiceleste nel 2016 e una Coppa America nel 2022.
LA CARRIERA - Comincia in patria, nell'Independiente, e nel 2008 veste la maglia del Napoli C5. L'anno dopo Colini lo abbraccia a Montesilvano, dove vince uno scudetto e una Uefa Futsal Cup. Le sirene spagnole lo conducono per sei mesi all'Inter Movistar, poi nuovamente nel Belpaese all'A&S con cui conquista una Coppa Italia ed una Supercoppa. Nel 2015 passa al Pescara e vi resta per tre anni facendo anche qui bottino di Coppa e Supercoppa. Il ricongiungimento con lo Special One a Pesaro lo rende uno dei più vincenti della Serie A, in tre stagioni suggella tutta la sua forza: tre tricolori (capocannoniere della regular season nel 2018-19), due Coppe e Due Supercoppe. A fine 2022 rientra in patria al Boca, e quale occasione migliore di questa per tornare nella città dell'eterno Diego.
ARIA DI CASA - “Sono felice di venire al Napoli. Per noi argentini è una città magica, si respira aria di casa. La squadra è fortissima, ritrovo tanti compagni e non vedo l’ora di scendere in campo”.
Queste le prime parole di Borruto, un colpo da novanta per il club partenopeo, fortemente voluto dal presidente Serafino Perugino.
“Parliamo di uno dei migliori giocatori al mondo – dice il patron azzurro. - Ha vinto tutto, lo hanno cercato in tanti ma ha preferito venire qua da noi. Con lui adesso abbiamo davvero un organico di primissimo livello. Ora tocca alla squadra far parlare sempre il campo, come ha fatto fino ad ora benissimo in questa prima parte di stagione”.
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(cas) Ci ha pensato qualcun altro a tessere meriti e a regalare autoincensazioni sull’affare-Borruto, dal giorno di Natale ufficialmente un nuovo giocatore del Napoli. Una storia che giunge ufficialmente al suo epilogo più logico, visto che di Borruto nuovo acquisto del Napoli se ne parlava sin dai giorni in cui il presidente dell’Italservice Pesaro, Lorenzo Pizza, letteralmente infuriato per gli effetti che stava immediatamente provocando la riforma senza senso sul numero dei non-formati utilizzabile dalla stagione 2022/2023, mise i suoi campioni davanti alle condizioni in cui la nuova disciplina lo avrebbe spinto a muoversi per organizzare le mal digerite “operazioni di allineamento” per prendere parte al nuovo campionato di Serie A.
Era l’8 marzo e dal giorno dopo cominciò ufficialmente il #futsalmercato dei campioni dell’Italservice che ha progressivamente portato lontano da Pesaro i vari Taborda, Bolo ed Espindola (che hanno scelto tutti la Spagna), oltre a Honorio, Salas e lo stesso Borruto: i primi due definirono in estate il loro trasferimento alle falde del Vesuvio, il Cobra ha invece preferito tornare a giocare prima in Argentina con il Boca, con la “vox populi” che già ai tempi dell’ultima Coppa Italia (fine marzo, primissimi di aprile) lo indicava come terzo ex Italservice in direzione Napoli. C’era un solo problema: parlare di #futsalmercato con altri due mesi di attività da affrontare sarebbe stato irrispettoso nei confronti della società pesarese che ha poi vinto il suo terzo scudetto consecutivo, prima di aprire ufficialmente i cancelli dell’ovile e dare la possibilità ai suoi già di fatto ex atleti di perfezionare le trattative con le rispettive nuove società.
Lasciamo agli altri la facoltà di esultare per queste clamorose “esclusive nazionali”, che non ci lasciano un minimo di stupore. Al contrario dei danni che la riforma sull’utilizzo dei non-formati ha prodotto sin dal momento in cui è stata concepita e poi varata. Una riforma che ha portato fuori dai nostri campionati decine di giocatori non-formati, che ha impedito a tanti giocatori, ma soprattutto cittadini italiani, di giocare regolarmente nei campionati nazionali italiani (andando a trovare spazio in quelli regionali, ma per poco...) e che il tanto pubblicizzato ricambio con giocatori italiani di qualità non lo ha manco lontanamente prodotto, creando anzi evidenti difficoltà nel #futsalmercato di riparazione, tanto da impedire a numerose società di poter correggere gli errori estivi con pedine più funzionali e sicuramente all’altezza.
E per la prossima stagione, visto che nessuno ci ha ancora pensato, con l’introduzione di una nuova categoria e il conseguente aumento delle società maschili di scena nei campionati nazionali, che passeranno dalle attuali 169 ad addirittura 196, al contrario accadrà che tutte le categorie cederanno un ulteriore non-formato a questa riforma epocale che più reazionaria di così non poteva venire confezionata. Vogliamo dire che un numero di giocatori non-formati, calcolabile tra le 100 e le 150 unità, potranno tranquillamente pensare a trovare occupazione altrove, lasciando spazio per altrettanti prodotti forgiati da un vivaio autoctono che progettualmente non esiste. Vedrete i posteri che sentenza daranno!