
28/05/2021 19:41
La prima cosa che di getto viene da chiedere a Mirko Renier, direttore generale dell’Hellas Verona, è da dove ripartirà il club scaligero dando uno sguardo al futuro. Soprattutto la conferma di Pino Milella in panchina e la domanda di ammissione alla Serie A2: saranno questi i capisaldi del programma sul quale si lavorerà nelle prossime settimane?
“L'Hellas riparte affermando che farà domanda di ripescaggio nella speranza di poter fare l'A2 la prossima stagione - conferma Renier. - Verona città merita un palcoscenico importante. Riparte poi da mister Pino Milella, con il quale abbiamo un accordo pluriennale con obiettivo comune, insieme al presidentissimo Rea, al vice-presidente Giugliano, al ds Antolini, all'indispensabile Luca Castagna ed a tutta la nostra organizzazione, di far crescere società e squadra per cercare di raggiungere nel tempo anche il livello più alto”.
Una scalata frenata dal ko nella finale di girone dei playoff con il Chiuppano: la delusione è ancora tagliente…
“Il problema non è stata la gara con il Chiuppano, squadra di assoluto valore, i playoff sono sempre un terno al lotto e dipendono anche da altri fattori che a fine campionato possono condizionare, ma le prime quattro gare di ‘regular season’, dove abbiamo subito le uniche due sconfitte del campionato. In un momento difficile per una serie di infortuni ed una squadra nuova da assemblare, abbiamo avuto anche un calendario molto ostico”.
- Dove finisco i demeriti dell’Hellas e dove iniziano i meriti delle sue dirette concorrenti? E comunque sei dell’idea che il girone B sia stato il più competitivo ed il più equilibrato della serie cadetta dal punto di vista del valore delle squadre dal primo al sesto-settimo posto?
“In questo caso va solamente reso grande onore all'Altamarca per un campionato splendido condotto sempre in testa e vinto con merito. Ed al Chiuppano, che contro di noi ai playoff, pur avendo perso entrambe le gare in campionato, ci è stato superiore meritando la vittoria - riconosce sportivamente Renier. - Concordo nel dire che nel nostro girone le prime sei, sette della classifica avevano organici molto preparati ed organizzati, mentre negli altri ho visto due, massimo tre squadre sopra le altre abbastanza nettamente”.
- Di aspetti positivi per l’Hellas ce ne sono stati tanti. Cosa si può prendere di buono da questa annata?
“Intanto bisogna ricordarsi che questa società era al primo anno in un campionato nazionale ed ha dimostrato un’organizzazione ed un'efficienza degna anche di categorie superiori grazie all'impegno di tante persone, che operano nell'ombra ma sono indispensabili per far lavorare mister e squadra nel migliore dei modi. Positivo aver conosciuto tanti giocatori e tante persone apprezzandole per impegno e professionalità e che pubblicamente ringrazio tanto per impegno e dedizione e per averci aiutato e stimolato nella crescita generale”.
cant.