
01/09/2022 14:41
Sergio Lamia non ha resistito. Troppo forte la mancanza di quell’ambiente per poter continuare a far finta di niente. Troppo forte la mancanza del campo, dell’affetto dei giocatori, della passione dei tifosi per restare insensibile. E alla fine, come in fin dei conti un po’ tutti si auspicavano, Sergio Lamia è tornato nei ruoli dirigenziali del Città di Melilli. Com’era normale (e scontato aggiungiamo noi…) che fosse.
“Troppo forte l'amicizia personale che mi lega al presidente Papale - sottolinea. - Troppo forte l'affetto e l'amore che mi lega ai ragazzi e inoltre ho un debito di riconoscenza per il nostro sindaco Peppe Carta che è stato l’unico a supportarci ed incoraggiarci in tutto e per tutto. Questi sono i motivi che mi hanno spinto a tornare nonostante aver provato una profonda delusione per la debole risposta del mio paese per la campagna abbonamenti. Forse qualcuno pensa o crede che i nostri storici successi siano arrivati per virtù dello Spirito Santo, quando invece sono il frutto di enormi sacrifici da parte di tutti i componenti della nostra società compresi i giocatori”.
Il pensiero di Lamia va anche a quei giocatori che alla fine hanno preso strade diverse.
“Ho provato un enorme dolore non aver potuto confermare tutti gli artefici della storica promozione ma le nostre finanze non lo hanno permesso. Ora, però, dobbiamo metterci subito al lavoro per creare basi solide da un punto di vista economico, che ci permettano di affrontare la Serie A e di divertirci con serenità e, se possibile, rinforzare il nostro roster con qualche acquisto mirato e in linea con le nostre casse. Tanto orgoglio melillese, sempre, almeno da parte mia… e di pochi altri, purtroppo”.