11/04/2024 09:15

Lido Il Pirata, Antogiovanni lascia il futsal: "Sono stati 21 anni vissuti con impegno e passione"

La fine del campionato coinciderà con l’ultima partita ufficiale di Claudio Antogiovanni. 44 anni da compiere il prossimo 4 agosto, metà dei quali spesi sui campi di calcio a 5 del Lazio e specialmente della provincia di Latina. Uno di quei giocatori che è capace di dare tutto in qualsiasi ruolo, una specie di tuttologo del pallone a rimbalzo controllato che ultimamente ha anche scoperto di avere qualità da spendere in panchina. Al termine della partita di sabato contro la Littoriana, Claudio Antogiovanni appenderà le scarpette al fatidico chiodo: era inevitabile fare una bella chiacchierata con lui spaziando sui temi che gli stanno ovviamente più a cuore, partendo dal chiedergli che cosa ha rappresentato per lui il calcio a 5 nel suo percorso sportivo.


“Il calcio a 5 ha rappresentato la mia più grande passione, l'ho amato da subito, fin dal 2003 quando ho iniziato con il Maracanà. Tutt’ora amo giocare e mi diverto ancora come un bambino, ma l’ultimo è stato davvero un anno difficile, e ci ho pensato tutti i giorni alla scelta da fare: la mia famiglia voleva che continuassi, ma alla fine ho deciso che è arrivato il momento. Ringrazio tutti, compagni e rivali, poiché ho conosciuto un mondo di persone bellissime, dalle quali ho imparato tanto e con i quali ho condiviso tutto in questi 21 anni”.


- Quali sono state le tappe più importanti che hai tagliato praticando questa disciplina?


“Negli anni il futsal mi ha regalato gioie e dolori, vittorie e sconfitte, sfiorando due volte con il Maracanà il successo dei playoff per salire in C2, per poi passare alla Vis Fondi e disputar due campionati in Serie D sfiorando anche li la C2, ma perdendo di nuovo ai playoff. La più grande gioia è stata quella di creare una società tutta di un gruppo di cari amici di questo sport, nel 2013, ovvero il Real Fondi, con cui abbiamo ottenuto il passaggio in C2 nel 2016: il Covid purtroppo ci ha spazzato via. Sono seguiti i due anni fantastici con la famiglia della Laudromat Gaeta e poi questi ultimi due al Lido il Pirata, tutti anni fantastici in cui ho coperto un po’ tutti i ruoli: sono nato centrale per poi passare laterale, pivot per tre anni, per poi ritornare a fare il centrale, il ruolo che più sento mio. Ma in tutti questi anni, quelli dove mi sono divertito di più è stato nelle stagioni dal 2008 al 2010: giocando da pivot ho messo a segno anche un buon numero di reti. Con la nascita del Real Fondi è nato anche il doppio ruolo di giocatore e allenatore, incarichi portati avanti con non poca fatica, per poi essere affiancato, nel 2017, dall'amico Fabio Guglietta che mi ha dato più libertà di pensare a giocare... ma poi, nel 2019, sono tornato al doppio ruolo. Le mie più grandi soddisfazioni negli anni? Indubbiamente il rispetto guadagnato sul campo e i vari successi ottenuti, ma soprattutto i vari nomignoli affibbiatimi dagli amici e dai tifosi… Joao, AntoJoao, il giocoliere, quest'ultimo ne l’appioppò Simone Vaccaro ai tempi del Maracana'”.


- Restando sul tema tecnico, sei anche allenatore della squadra Under 21: soddisfatto di come stanno andando le cose e che ti aspetti per il finale di stagione?


“E dalla stagione 2022/23, da quando abbraccio i colori del Pirata, che oltre a giocatore sono anche allenatore dell’Under 21: la mia più grande soddisfazione, una squadra che quest'anno sta lottando per il campionato e che sarà impegnata nei playoff”.


- La logica vuole che un addio venga festeggiato con una vittoria. Parlando complessivamente della stagione, il Lido Il Pirata è stato a lungo in corso per un posto nei playoff, poi sono subentrati dei problemi che hanno frenato la squadra. Come giudichi l'annata che sta per concludersi? Rimpianti?


“Quest'anno è stato particolare, fatto di alti e bassi, che ha visto la prima squadra lottare per i primi posti per tutto il girone di andata, ma che poi, condizionata anche dagli infortuni, nel girone di ritorno ha visto pian piano allontanarsi l'obiettivo dei playoff. Ora siamo in salute, e dopo la vittoria con il Real Terracina ancora più consapevoli delle nostre forze, quindi credo che abbiamo la possibilità di chiudere la stagione con una vittoria, che sicuramente aiuterebbe ancor di più il mio saluto all'agonismo”.








Foto: De Bonis