
26/05/2021 12:09
Paolo Morlino glissa commenti e critiche e va avanti per la sua strada, forte del fatto che il Syn-Bios ha dalla sua tutti gli strumenti giuridico-sportivi per giocare i playoff nel rispetto delle modalità previste. Ma il numero uno del Petrarca, pur facendo valere l’appoggio delle regole, lo dice chiaramente di voler scendere in campo al più presto per giocare la sfida con la Feldi Eboli.
“Ringraziamo la Divisione Calcio a 5 - esordisce Morlino - che ha recepito purtroppo la nostra istanza. Dico purtroppo perché evidentemente se ci sono delle positività così consistenti dal punto di vista numerico i primi ad essere rammaricati siamo proprio noi. I ragazzi stanno bene complessivamente, non ci sono particolari complicazioni dal punto di vista clinico-sanitario. Ringraziamo la Divisione Calcio a 5 che ha compreso la situazione e nel rispetto dei protocolli ha stabilito il posticipo della gara che, è importante ricordare, è un posticipo che è stato dettato dal rispetto della normativa vigente, non è un regalo fatto al Petrarca come mi è capitato di leggere da qualche screenshot che mi hanno girato di alcune pagine facebook: il rinvio della gara è l’atto amministrativo che segue alla constatazione della presenza di un certo numero di atleti positivi e nel rispetto del protocollo vigente. Il protocollo vigente è quello che crea le condizioni affinché venisse disposto questo rinvio ed è importante dire che non si tratta di una cortesia che viene fatta nei confronti del Petrarca, ma purtroppo, ribadisco, è la fotografia della situazione. Abbiamo comunque apprezzato il fatto che alla fine sia stata riconosciuta la criticità della situazione”.
La società padovana ha chiesto lo slittamento di gara-1 dei quarti di finale a sabato 5 giugno.
“Ci rendiamo conto, purtroppo - riprende Morlino - che i play-off scudetto hanno avuto sicuramente uno sviluppo innaturale, ma diciamo che anche il nostro campionato ha avuto uno sviluppo innaturale. Ricordiamo che il Petrarca ha giocato la sua prima gara il 10 ottobre e poi ha avuto una serie di rinvii a causa delle afflizioni da Covid delle altre squadre, non giocando la gara del 15 ottobre contro il Real San Giuseppe, non giocando la gara del 24 ottobre contro la Todis e quella del 31 ottobre contro il Genova, non giocando la gara del 16 novembre contro il CMB ma non perché il Signor Prestito fosse afflitto da Covid ma perché era entrata in vigore la normativa regionale veneta che imponeva delle limitazioni più stringenti, che impedirono al CMB di organizzarsi per venire a giocare la partita. Poi il Petrarca ha visto ancora posticipata la gara con il San Giuseppe nel girone di ritorno, il 9 gennaio: sicuramente - rimarca con decisione Morlino - il Petrarca è una squadra che ha subito delle afflizioni da Covid in maniera importante. E in ultimo vorrei ricordare anche che a causa del Covid è stata cambiata la formula della Coppa Italia, che ci avrebbe visti sicuri protagonisti, perché ci eravamo classificati al quarto posto al termine del girone di andata, eravamo teste di serie ed invece, a causa del Covid, la Divisione Calcio a 5, per venire incontro non so a quali esigenze, ha cambiato il regolamento in corsa e ci ha costretti a giocare il turno preliminare che ci ha visti purtroppo battuti il 27 marzo dal Pescara”.
Morlino approfondisce ancora di più la sua disamina.
“Ancora, per effetto del Covid, ricordiamo che la gara dell’ultima giornata che era in programma il 18 aprile è stata posticipata al Primo Maggio. Il posticipo di quella gara ha causato l’aggravio economico di doversi trasferire a Bassano del Grappa per disputare la partita dell’8 maggio contro la Feldi, poi non giocata a causa del Covid. Ma è stato evidente un aggravio di costi perché abbiamo dovuto occupare un palazzetto più grande e più impegnativo. Pertanto vorrei far comprendere che se il Petrarca oggi impatta per un mese sul campionato di Serie A, è anche vero che il Covid e la stessa Serie A hanno impattato più volte sulla stagione del Petrarca perché, tra la prima gara del 10 di ottobre a Salsomaggiore con la Feldi e la successiva, che il Petrarca ha giocato il 7 di novembre contro la Todis è passato un mese. Pertanto il Petrarca ha avuto un calendario ben più denso di partite perché ha dovuto inserire tutta una serie di recuperi. Mi riferisco - rileva - al recupero del 24 novembre contro il Genova, a quello del 15 dicembre contro il CMB, è stato poi inserito il recupero del 3 gennaio contro il Real San Giuseppe andandosi a creare un periodo dicevo abbastanza denso di partite in Campania, ad inizio anno, con un significativo aggravio di costi per le trasferte, visto che siamo stati per ben sei giorni in ritiro in Campania ed abbiamo avuto comunque un ulteriore aggravio perché poi l’altra gara di recupero con il Real San Giuseppe è andata ad infilarsi il 30 marzo in un altro periodo ricco di gare importanti”.
Insomma, è un grosso errore individuare nel Petrarca il responsabile di questo ritardo nello svolgimento dei playoff.
“Il Petrarca ha avuto la sua stagione impattata dal Covid, e quanto successo non è colpa del Petrarca. Non è il Petrarca che tiene in stallo la Serie A, ma è il Covid, quello stesso Covid che come detto ha determinato la rimodulazione della formula della Coppa Italia in sfavore del Petrarca che si era già qualificato come testa di serie. Ed invece il Petrarca ha dovuto rimettere in gioco la sua qualificazione vedendola sfumare. E li non ho visto nessuno che si è strappato i capelli”.
Come dargli torto? E l’attesa continua…