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29/03/2023 16:15

Perazzetta fa ben sperare la Came Dosson: “L'impatto nell’Italia U19? Non avrei mai osato sognarlo”

La scorsa settimana la Nazionale Italiana di Futsal Under19 ha conquistato la qualificazione alla fase finale dell’Europeo di categoria che si svolgerà a Porec in Croazia il prossimo mese di settembre. Fondamentale per gli Azzurrini il contributo di Giulio Perazzetta, talento classe 2005 cresciuto nel settore giovanile della Came Dosson che dalla stagione in corso è stato inserito nella rosa della prima squadra: oltre alle 3 reti realizzate, di cui 2 nella sfida decisiva contro la Turchia, Giulio ha saputo fornire un notevole contributo alla causa azzurra grazie alle sue splendide prestazioni. Al suo rientro a Treviso abbiamo raccolto alcuni suoi pensieri sull’esperienza con la Nazionale e in maglia Came Dosson.

- Giulio ci racconti la tua recente esperienza con la maglia azzurra?

"È stata una bella esperienza, piena di emozioni e di momenti che porterò dentro di me. Ho potuto lavorare con uno staff preparato sia tatticamente che nell’ambito sanitario, conoscendo delle belle persone, tra cui i compagni che mi hanno fatto sentire sin da subito parte integrante della squadra, sebbene fossi l’ultimo arrivato. È stato un sogno aver avuto l’opportunità di indossare questi colori e rappresentare l’Italia in una competizione così importante".

- Immaginavi di poter avere un impatto così significativo con la Nazionale?

"Non lo avrei mai immaginato e nemmeno osato sognare. Pensavo addirittura che avrei partecipato alle partite del Main Round sostenendo la squadra dalla tribuna e invece il mister ha riposto tanta fiducia in me e nelle mie capacità, ed io mi sono fatto trovare pronto, non deludendo le aspettative".

- Quali sono le tue caratteristiche come giocatore, le situazioni di gioco che preferisci e nelle quali sai esprimerti al meglio? Ti ispiri e qualche giocatore in particolare?

"Io cerco sempre di dare tutto in campo, ovunque il mister voglia schierarmi do il 100%. Penso sempre che il pallone che devo giocare sia quello che decide la partita o che la giocata successiva ad un errore sia la più importante del match. Mi piace farmi trovare pronto davanti alla porta, ma anche un salvataggio in scivolata mi dà quella scarica di adrenalina che mi fa continuare a dare il massimo. Sinceramente non mi ispiro a nessuno in particolare, ho sempre giocato con la mia mentalità, la mia voglia di riuscire e il mio istinto. Ora però che lavoro spalla a spalla con dei professionisti, cerco di imparare qualcosa da ognuno di loro nel lavoro quotidiano rimanendo sempre me stesso". 

- Come procede la tua esperienza al primo anno in Serie A con la prima squadra della Came e quali sono le indicazioni e i consigli che ricevi da mister Rocha e mister Bellarte?

"È un anno di passaggio in cui so di dovermi fare le ossa, un anno per capire lo stile di gioco e la mentalità del mister, ciò che lui vuole da me e quale contributo posso dare io alla Came Dosson. I due allenatori hanno visioni di gioco del futsal estremamente differenti. Per questo motivo non è stato semplice per me entrare in così poco tempo nei meccanismi della Nazionale dove mi è stato chiesto di giocare con una difesa più bassa e a uomo, a differenza della famosa e temuta pressione che caratterizza il gioco di mister Rocha. Bellarte ci diceva sempre: ”Giocate tranquilli, come sapete fare, è il vostro talento e la vostra spensieratezza che faranno divertire il pubblico e lo staff, e vi faranno portare a casa il risultato".

Ufficio stampa Came Dosson