
15/03/2022 12:34
Ci sarà tempo fino a venerdì 18 marzo per mettere in moto la macchina del ricorso (o dei ricorsi) per fermare la riforma del nostro calcio a 5 partorita a metà febbraio dal presidente della Divisione Calcio a 5, Luca Bergamini, e dal Consiglio Direttivo. Una riforma dagli effetti - come abbiamo avuto modo di dire da queste righe - devastanti per la nostra disciplina, che nell’applicazione di quanto previsto dal contenuto delle nuove norme sull’impiego dei giocatori, indurrà una clamorosa implosione del futsal riconducendolo indietro nel tempo di almeno un quarto di secolo.
Le proteste si sono levate - e continuano ad alzarsi - da ogni angolo d’Italia. La contestazione che viene mossa ai vertici di piazzale Flaminio, al di là delle motivazioni che potrebbero essere anche condivisibili, riguarda sia i modi con i quali questa riforma verrà fatta digerire, trattandosi di un’autentica imposizione vista l’inesistenza di qualsiasi confronto programmatico con le società destinatarie della nuova regolamentazione (gli unici ad esserne stati messi al corrente prima della discussione e approvazione in Consiglio Direttivo sono stati i componenti della triade rappresentativa delle società di Serie A); che nei tempi, perchè di fatto l’intero sistema del futsal italiano nazionale verrebbe di fatto rivoluzionato, venendo di fatto a creare i presupposti per un’autentica diaspora di tutti quei giocatori non considerati “formati” dall’attuale legislazione sportiva, che si troverebbero senza squadra dovendo i club di appartenenza decidere di una taglio sistematico che sarà ancora più marcato in vista della stagione 2023/2024.
E questo senza mettere in cantiere un progetto di supporto che permettesse ai club chiamati a riorganizzarsi, di ricevere gli strumenti idonei per rispondere alle nuove direttive regolamentari: giocatori di livello nazionale, strutture per l’organizzazione dell’attività giovanile e, soprattutto, formatori per plasmare i giocatori di futsal che dovranno sostituire l’attuale generazione agonistica, (s)oggetti più che mai del desiderio.
Come avevamo annunciato nei giorni scorsi, Paolo Morlino, presidente del Syn-Bios Petrarca, ha aperto l’operazione di raccolta dei fondi necessari per ricorrere contro questa assurda riforma, che ricordiamo entrerà in vigore dal primo luglio 2022, con l’inizio cioè della nuova stagione sportiva. Dopo aver lanciato l’idea di un fondo di solidarietà per creare un salvadanaio al quale attingerà per sostenere le ingenti spese legali previste non solo nei gradi di giustizia sportiva ma anche di quelli ordinaria in direzione dei quali questa azione si indirizzerà inevitabilmente nel corso della disputa, Il numero uno padovano ha aperto un conto corrente sul quale è possibile effettuare versamenti e bonifici di sostegno all’iniziativa legale.
L’obiettivo è quello di ricevere almeno 60mila euro di contributi da società, giocatori e allenatori che si sentono penalizzati dalla riforma e che, quindi, vorranno sostenere l’iniziativa qualora si riuscisse, entro appunto venerdì 18, oppure raggiungere buona parte di questa somma intanto per attivare i procedimenti con l’auspicio che tutti gli interessati si allineino per assicurare il loro sostegno a tutti quei ricorsi che andranno a favore del futsal contrastando la riforma.
Il contributo potrà essere devoluto attraverso un bonifico bancario da effettuare sull’iban
IT96 G058 5612 1001 9657 1485 115
intestato a Petrarca Calcio a Cinque Srl Sportiva Dilettantistica, operativo presso la Banca Popolare dell’Alto Adige SpA, filiale di Padova, mettendo come causale “Contributo azioni legali status sportivo”. Tutti i versamenti effettuati verranno fatturati, previa comunicazione dei dati per l’emissione della fattura a info@petrarcacalcioacinque.it.
Sono state stabilite tre fasce di contributo: € 2500 per le società, € 500 per i giocatori, € 300 per gli allenatori. La situazione “di cassa”, come ha specificato pubblicamente Morlino, sarà portata a conoscenza dei soggetti che sosterranno l’iniziativa.
Noi ricordiamo che sarà attenzione di tutti coloro che hanno a cuore le sorti del futsal partecipare, affinché questa riforma, ingiusta nella sostanza, venga sospesa nella sua efficacia e corretta in maniera congrua a quelle che sono necessità e tempistiche di applicazione: perchè il fine, come abbiamo già detto, può essere condiviso, ma il modo e i tempi sono completamente sbagliati e finiranno per ridimensionare drasticamente la competitività della nostra disciplina.