20/03/2022 23:14

Santini, una griffe sulla promozione della Domus: ''E' stato il coronamento di mesi di lavoro vero''

La promozione in Serie A2 della Domus Bresso, lo possiamo dire senza temere di sbagliare, ha un nome e un cognome: Massimiliano Santini. E’ stato lui, l’allenatore impassibile, l’attento e costante osservatore delle vicende del campo, il vero valore aggiunto della squadra di patron Gulizia e del presidente Celi nella sua trionfale marcia verso la seconda divisione nazionale. E quell’espressione sempre seria che ha accompagnato fissa la stagione biancorossonera, nel momento in cui è suonata la sirena del palasport di Nizza, s’è finalmente trasformata in un sorriso a 36 denti. E forse anche qualcosa di più…


- Mister, intanto cosa hai provato nel momento in cui è suonata la sirena: penso che davanti gli occhi ti sia passato il film di tutto il campionato in pochi attimi...


“Il suono della sirena era una liberazione, il coronamento di mesi di lavoro vero. La soddisfazione di aver realizzato il sogno di tante persone e di aver visto materializzarsi la crescita di un gruppo di giocatori”.


- Si è più volte detto che quest'anno il valore aggiunto della Domus sia stato proprio il mister. Cosa pensa di aver dato Max Santini a questo gruppo che è stato valorizzato a livello di prestazioni e ovviamente di risultati?


“Sono arrivato in un ambiente che conoscevo parzialmente. Ho cercato di capire le qualità dei ragazzi e poi, piano piano, ho cercato di valorizzarle nel corso della stagione. La grande soddisfazione è aver portato tanti di loro al massimo rendimento che per alcuni è un massimo relativo”.


- Il cammino della Domus è stato una progressione costante che ha portato tutte le rivali alla resa. Ma quando hai capito che la strada imboccata sarebbe stata quella che avrebbe portato alla promozione?


“La consapevolezza è cresciuta a novembre con le nove vittorie consecutive. Il difficile è stato a dicembre e gennaio, quando, tra infortuni e Covid, abbiamo sofferto. Poi, passo dopo passo, è uscito il carattere dei ragazzi che hanno saputo superare brillantemente le due sconfitte casalinghe contro Avis Isola e MGM. La certificazione che poteva raggiungere il traguardo è stata la doppia vittoria, in tre giorni, a Cagliari col Sardinia in campionato e in casa in Coppa con l’Orange”.


- Una locuzione latina dice "mens sana in corpore sano", alla Domus suona bene un "squadra sana in società sana"?


“La Domus è una società sana e storica che porta avanti una programmazione sportiva accorta. L’inserimento di nuovi dirigenti ha portato linfa nuova, idee ed esperienze diverse: è uscito un cocktail esplosivo”.


- Andrete a Policoro a giocarvi la Coppa Italia unica squadra di... un'altra categoria. Vantaggi e svantaggi? Come vedi la Final Eight e ti sei fatto un'idea delle forze che saranno in gioco? Domani ci sono i sorteggi: chi speri di evitare?


“Policoro è un premio ed una vetrina importante per la società e i giocatori. Onestamente fino a ieri ero centralizzato sul campionato, da domani pensiamo al sorteggio. Ci saranno le migliori squadre d’Italia… il solo fatto di esserci è motivo di orgoglio. Affronteremo con rispetto, ma senza timore, chi ci verrà affidato dalla sorte”


- Infine, uno sguardo al prossimo anno: che Domus intendi costruire per affrontare l'A2 con una squadra che, partendo dallo zoccolo duro che ha trionfato quest'anno in B, possa giocarsela anche nella categoria superiore?


“Per il futuro credo sia presto parlare. La società dovrà avere le idee chiare su quello che vuol fare. Ci sederemo al tavolo e vedremo”.