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05/02/2022 13:05

Stiamo messi male. Bergamini grida l'allarme: ''Cambiamo le cose subito: bisogna salvare il futsal''

Il Presidente della Divisione Calcio a 5 Luca Bergamini, intervistato sulle colonne del Corriere dello Sport da Massimo Grilli, ha preso spunto dai risultati della Nazionale italiana a Euro 2022 per fare una panoramica sul movimento del futsal italiano. 

“Il problema non è perdere, è come si perde. Pensavo e speravo che la nostra Nazionale potesse avere un percorso diverso all’Europeo, che i quarti di finale fossero il risultato minimo. Onestamente, però, dico che la nostra precoce eliminazione ci consente almeno di assumerci le nostre responsabilità e conferma che il sistema futsal italiano, così com’è, non funziona. Dobbiamo avere quindi il coraggio di modificarlo, anche assumendo scelte impopolari”.


Bergamini ha poi aggiunto.

“I risultati dell’Italia sono la fotografia di un sistema che non funziona. L’80% dei giocatori della nostra Serie A è straniero, appena il 3% è sotto i 25 anni e non ci sono in giro Under 20, oltre ad avere un’età media di 31 anni. Questo significa che è necessaria una inversione di tendenza, su un percorso che altrimenti porterebbe al fallimento del nostro sport. Non c’è stato l’auspicato ricambio generazionale, rispetto a noi le altre nazioni hanno fatto grandi progressi, come proprio Finlandia e Slovenia. Attenzione sul territorio e tutela dei giocatori di casa le loro linee guida”.


L’analisi del presidente della Divisione continua sugli interventi.

“Dovremo intervenire sulle licenze e sui limiti di partecipazione ai campionati, sulla distinzione fra giocatori formati in Italia e non. E poi, lo ribadisco: l’allegato 7 della Fifa sul doppio tesseramento, che è stato recepito dalla Figc, con la quale c’è un ottimo rapporto, spingerà le società a pescare giocatori nei campionati di calcio piuttosto che andare a fare la spesa all’estero e abbatterà anche la percentuale, al momento molto alta, dei ragazzi che tra i 18 e i 20 anni interrompono l’attività calcistica, nel delicato passaggio dalla fase giovanile a quella delle prime squadre”.


Settori giovanili e sostenibilità i concetti chiave espressi in chiusura di intervista sul Corsport.

“Nell’albo d’oro della Serie A, il 90% delle società vincenti è sparito. Non solo le pioniere come la BNL o il Torrino, ma anche realtà recenti e importanti come Acqua&Sapone, Luparense, Marca. Questo vuol dire che quando il magnate di turno smette di investire soldi, crolla tutto, perché non è stato creato nulla di solido. E allora dovremo cominciare un percorso condiviso, che porti alla creazione di società solide e sostenibili, che investano sulle strutture e sui settori giovanili. Per il mondo del futsal questo è l’anno zero, nel mio mandato ho una sola ambizione: provare a cambiare le cose, per il bene di questo sport. Ma dobbiamo intervenire, e al più presto”.