
18/02/2021 18:20
Storia di un matrimonio annunciato. Quello che ha unito il Petrarca alla Syn-Bios SpA, quello che ha portato Paolo Morlino ed Enrico Gastaldello a celebrare le "nozze sportive" l'abbinamento del noto brand arzignanese con il nome del club padovano, una delle realtà agonistiche storiche del Veneto. Una partnership benedetta agli inizi di dicembre, che ha suffragato la passione per il futsal da sempre covata dal giovane imprenditore della Val Chiampo, che nonostante la "tradizione" di famiglia spingesse più per il calcio (Enrico ricopre anche un ruolo dirigenziale importante nell’ArzignanoChiampo di calcio a undici, di cui è vicepresidente), non ha perso l'occasione di realizzare l'unione di intenti con il vulcanico patron bianconero.
Dall'esperienza del Valdagno ad abbracciare il progetto del Petrarca: è proprio Enrico Gastaldello che ci racconta l'excursus di questa presenza nel mondo del calcio a cinque.
"Come è stato giustamente ricordato, la passione per questo sport ha radici lontane: come tutti gli arzignanesi, ho vissuto da ragazzino appassionato i successi sul parquet che tutti ricordano del Grifo. Successivamente, l’esperienza del Valdagno è nata quasi per gioco, per poi portarmi fino alla C1 veneta. Poi purtroppo quel percorso e quel ciclo erano giunti ad una naturale conclusione, ma penso sempre con grande affetto a quell’esperienza. Per quanto riguarda il Petrarca, anche qui il tutto è nato in maniera un po’ inaspettata”.
- Lei si è avvicinato al Petrarca tre anni fa quando Paolo Morlino portò a Padova Ricardinho. E' stato in quel momento in cui ha compreso le reali potenzialità della disciplina anche sul piano della crescita oltre che mediatico?
"Tre anni fa ho dato volentieri il mio contributo per un evento indimenticabile, organizzato egregiamente dalla società Petrarca e dal presidente Morlino. Una serata emozionante che sicuramente mi ha trasmesso molto e ha dato parecchi spunti".
- Da un paio di mesi la Syn Bios ha abbinato il proprio brand a quello del Petrarca. Le importanti aspettative coltivate dal club hanno impresso una spinta decisiva in questa direzione?
"La spinta decisiva alla creazione di questo binomio consiste nell’enorme stima che nutro per la società Petrarca ed il presidente Morlino, un dirigente come pochissimi. Siamo contenti come sponsor. Quando abbiamo abbracciato il progetto non avevamo dubbi che la squadra avrebbe poi risposto positivamente, che l'ambiente sarebbe stato coeso fuori e dentro al campo e che la classifica ci avrebbe premiato".
E così Gastaldello s'è trovato proiettato nell'universo del futsal alla sua massima espressione. Viene la curiosità di capire come sta vivendo questa prima fase della sua esperienza ai più elevati livelli del futsal nostrano. Ma soprattutto che idea si è fatta del livello raggiunto dalla disciplina, la sua spettacolarità sarà la chiave di svolta per un definitivo approdo sui grandi media?
"La spettacolarità della disciplina è sicuramente la chiave fondamentale da sfruttare per sbarcare sui canali sportivi che contano. A mio avviso sarebbe altrettanto fondamentale che il calcio a cinque potesse godere di una federazione autonoma. Il mio coinvolgimento in questo progetto? Purtroppo le restrizioni e le limitazioni dettate dalle misure sanitarie correnti non consentono di vivere tutte le vicende fisicamente ed in prima linea. Seguo comunque quotidianamente le vicende della squadra tramite il contatto diretto col presidente".
- Obiettivi da raggiungere?
“L’esperienza maturata in ambito sportivo mi insegna che le parole lasciano il tempo che trovano e non è mai il caso di addentrarsi in promesse o lanciarsi in proclami. Ovviamente spero che il binomio col Petrarca possa proseguire positivamente".