breaking news
  • 30/04/2025 23:00 Serie A2 Elite, girone A: Pordenone vittorioso nel posticipo della 24esima giornata, Olympia Rovereto battuto 6-0

05/01/2022 20:18

Una presa di coscienza, una dimostrazione di maturità: il futsal nazionale ha il dovere di fermarsi

Cerchiamo adesso di essere veramente realisti, perchè davanti agli oltre 189000 contagi registrati oggi bisogna veramente farsi un esame di coscienza e dire che anche il futsal nazionale si deve fermare. Lo ha fatto quello regionale, anche se sono svariate le competizioni in corso di svolgimento o che si dovranno disputare in questi giorni, ma una riflessione va indubbiamente fatta e una decisione va presa subito. In linea, poi, con quello che quasi tutti i Comitati regionali facenti parte della LND hanno adottato, ovvero fermare per due settimane l’attività agonistica e aspettare che questo fiume impetuoso rientri negli argini e la situazione nazionale torni verso quella relativa normalità che almeno consenta di riprendere a giocare.


Siamo sempre stati convinti che il mondo dello sport debba andare avanti, anche perchè sono state attuate tutte le disposizioni possibili per giocare in sicurezza. Si è tornati in campo quando la campagna vaccinale non era nemmeno cominciata, durante il cammino sono stati approntati controlli severi e continui con l’esecuzione dei tamponi che garantivano un accesso sicuro in campo dei giocatori. E ora che i vaccinati rappresentano la stragrande maggioranza della popolazione, che oltre 20 milioni di italiani hanno ricevuto la terza dose, pur nel timore di dover ancora combattere contro un virus che sta rivelandosi altamente contagioso, ma fortunatamente meno letale delle prime ondate (quando la scienza era logicamente impreparata per fronteggiarlo), non bisogna certo avere paura e anzi affrontare con determinazione la realtà.


Ma i numeri sono numeri e disegnano con chiarezza i rischi contro i quali andiamo quotidianamente incontro, soprattutto perchè bisogna fare i conti sempre con strutture sanitarie che non possono permettersi di collassare. Bisogna cercare di comprendere che in un momento di grande difficoltà come quello che la Nazione sta affrontando, il futsal che si ferma non è un errore ma un atto dovuto. Non saranno due o tre settimane di rinvii che possono far affogare un sistema organizzativo che ha davanti a sé tempi ragionevolmente lunghi per correggere i calendari e adattarli alle necessità di questa delicata fase storica, ma che occorre mettersi velocemente alle spalle guardando a quello che di positivo può solo arrivare.


E’ vero, siamo un po’ tutti stufi di questa situazione, ma la coscienza oggi dice che è ragionevole ritardare la ripresa per frenare l’andata di contagi che nel mondo dello sport sono all’ordine del minuto. Per cui, che anche il futsal nazionale segua l’esempio della Serie D: due settimane di stop, anche tre se dovessero servire. E nel frattempo rimboccarsi le maniche e ricomporre il mosaico dei calendari comprendendo le necessità di quei club che avevano già programmato trasferte onerose, che giustamente andranno riconosciute e  ristorate. E’ l’occasione giusta per il futsal per dimostrare la sua maturità: adesso pensiamo a tamponare il problema, il tempo per tornare in campo ce n’è!