
15/05/2023 02:36
Quando era poco più che diciottenne, uno dei talent-scout più abili sulla scena internazionale che risponde al nome di Roberto Dalia, dopo averlo visto in azione allo Joinville (club storico della Liga National brasiliana) e seguito ai Mondiali Under 20 che la Canarinha vinse in Colombia nel 2010, aveva intuito che Dione Alex Veroneze era uno di quei giocatori destinati a lasciare il segno nel mondo del futsal. A qualsiasi livello.
Anche perché quello che Batèria doveva fare lo faceva senza farsi certo problemi: segnare e anche tanto. Però Lazio e Cogianco, alle quali venne offerta la possibilità di prendere quel cannoniere con un fiuto del gol micidiale, la declinarono (Dalia mise sul piatto dell’offerta anche un certo Gadeia e Dyego Zuffo, che poi fecero faville all’Inter Movistar e al Barcelona) e ci mise poco Batèria a prendere la strada della Spagna, sbarcando anche lui a Madrid.
Tre anni all’Interviù, poi il passaggio al Barcelona, altre tre stagioni in Catalogna prima di tornare in Brasile (al Marreco) e riprendere la strada per la Penisola Iberica per giocare col Cartagena. Nell’anno del Covid accetta la scommessa francese e va a giocare in D2 col Kingersheim che ovviamente sale in D1, ma a Batèria arriva una nuova chiamata dalla Spagna e approda al Valdepenas, la sua squadra attuale. Ma ancora per poco perché…
C’È L’ITALIA CHE LO ASPETTA - Batèria, che quest’anno compirà 33 anni, non ha fatto in tempo a dire che non gli sarebbe dispiaciuto provare un’esperienza nella nostra Serie A che, giusto il tempo di uno schiocco di dita, che ecco arrivare le offerte di almeno sette big del nostro futsal: dalle matricole ai club più celebrati del momento tutti in fila ad aspettare che Dione Alex Veroneze apra bocca e confermi quella che tutti gli addetti ai lavori sperano non sia solo un capriccio. Certo, c’è una stagione da chiudere in Primera Division ma l’incredibile entusiasmo suscitato solo dalla notizia di voler venire nel Belpaese, ha creato una specie di lista di attesa per partecipare ad una delle aste più bollenti della storia del nostro futsal.
D’altronde stiamo parlando di uno che si chiama Batèria, e solo il nome è tutto un programma. E quando dici Batèria… sono dolori per chi se lo troverà davanti.