A un’Orange Asti giovane e rimaneggiata restano rammarico e orgoglio: il Milano espugna Asti 3-1

Ibra, Curallo, Vitellaro, Scavino e Francalanci non è il quintetto schierato da Patanè contro il Milano, ma il lungo elenco tra infortuni e squalifiche che ha falcidiato l'Orange in casa contro i meneghini. Alla fine Sau fa bottino pieno ma è stata una partita a lungo in bilico in cui i ragazzini temibili di cui parecchi classe 2006 e 2007 hanno tenuto in scacco giocatori che militano da anni nella categoria. Se la casella punti rimane avara oggi, bisogna guardare con fiducia al futuro prossimo venturo.

LA PARTITA - Peverini e compagni partono molto forte a inizio gara, ma è solo una carambola di Pozzi che spiana la strada all'attacco del Milano; poche le occasioni capitate nel primo tempo ma tutte di pregevole fattura, in cui un pizzico di esperienza in più avrebbe forse aiutato i ragazzi astigiani a impattare quando invece Luca Peverini centra il sette per un 2-0 a fine frazione non propriamente veritiero.

Una ripresa che si apre all'arma bianca con Merlo, Borgnetto e Montauro le provano da tutti i posti ma solo una sfortuna deviazione sull'ennesimo tiro di Luca Peverini concedere il triplo vantaggio agli ospiti. Nel finale col portiere di movimento Montauro segna la rete della bandiera che fa vedere la grinta degli Orange. Rimane il rammarico per il risultato e per qualche cartellino di troppo, decisamente fuori luogo, comminati alla squadra di casa. Il campionato è ancora lungo, la prossima è in casa, ma ci saranno alcuni rientri: in casa Orange Asti sperare è lecito.


Beppe Rasolo