
16/04/2023 21:26
Una promozione programmata e raggiunta con qualche patema di troppo probabilmente, ma al termine di un percorso comunque esaltante, passato attraverso la vittoria della Coppa Italia regionale e l’esperienza nella fase nazionale che ha rappresentato il punto più alto della storia sportiva del Boca Livorno, entrato di diritto nel gruppo dei club di riferimento della Toscana. Un traguardo che ha reso orgogliosi tutti i componenti dello staff labronico, con in testa il presidente Antonio Borrelli.
“La squadra è stata costruita per vincere - riconosce - ma ci sono state Torrita e Versilia che ci hanno messo in difficoltà e a loro voglio rivolgere comunque i miei complimenti per quanto hanno fatto vedere. E’ stato indubbiamente un campionato molto dispendioso, segnato da infortuni importanti e condizionato dagli impegni di coppa, che abbiamo pagato perdendo meritatamente col Versilia, risultato che ha finito per riaprire il campionato: in quel momento avevamo fuori Ciurli, Bartoli e Bandinelli, giocatori di categoria superiore e quando si regalano certi elementi non è mai facile riuscire a conservare il ritmo giusto. Per questo motivo la squadra merita un plauso: si è compattata riprendendo fiducia e concludendo il campionato a suon di vittorie. Abbiamo saputo far fruttare il nostro anche se, in piena consapevolezza, voglio dire che abbiamo affrontato squadre forse più attrezzate di noi come ad esempio il Torrita. La differenza l’ha veramente fatta il gruppo, i giocatori si sono plasmati e uniti ancora di più, hanno voluto a tutti i costi la vittoria del campionato e hanno portato in fondo il loro obiettivo”.
Il Boca non ha comunque intenzione di recitare un ruolo di secondo piano nella prossima Serie B. Ma Borrelli punta in primis a mettere dei punti fermi alla programmazione.
“Normale che sognare non costa niente ma bisogna essere realisti e obiettivi: si punterà a una salvezza tranquilla e secondo me questa squadra può farcela, anche se la Serie B non l’abbiamo mai fatta. Due i fattori da valutare: il budget ma soprattutto le strutture, che sono al momento il nostro maggior problema. Se non ci sono le fondamenta… la casa casca, abbiamo affrontato la stagione giocando sempre a Vicopisano, dove abbiamo trovato l’unica palestra omologata che ci è stata concessa, ma praticamente siamo stati tutta la stagione in trasferta: voglio sperare che il comune ci conceda l’utilizzo almeno della Bastia, l’impianto dove abbiamo giocato la nostra partita di Coppa Italia nazionale con il Cures. Se poi durante il percorso subentra anche qualche sponsor che possa supportare il nostro progetto, non è da escludere che si possa alzare l’asticella e puntare a qualcosa di più importante. La cosa che più conta, però, è durare nel tempo: pondereremo tutto con calma, ma ci teniamo che questo progetto riesca a gettare le radici consentendoci in un prossimo futuro di lavorare anche sul settore giovanile e su una scuola di calcio a cinque”.