
19/04/2023 20:23
Condottiero del Caffè
Trinca Città di Palermo è il mister Marco Cappello. Uno che questo successo,
nel suo piccolo, se l’è sudato con il tanto lavoro, con la voglia e con la determinazione.
Negli anni è stato sempre un crescendo, fin dai tempi della Mabbonath e ora è
tempo anche per lui di lasciarsi andare alla gioia ed ai festeggiamenti per un
traguardo storico.
“Sabato è stata
una giornata storica per Palermo! È da almeno vent’anni che una squadra palermitana
non andava in Serie A, adesso possiamo dire di avere fatto la storia. Sono
strafelice per me e per i ragazzi, per la società e per i nostri tifosi ed
anche per i nostri sponsor che hanno creduto nel nostro progetto”.
Quale il segreto
dietro a tutto?
“Il segreto è
rappresentato dal duro lavoro. Ricordiamo che i ragazzi lavorano tutti, non
sono calciatori professionisti, ma poi quando scendono in campo danno tutto perché
non ci stanno mai a perdere. Aver giocato tanti anni insieme sicuramente è un
vantaggio, ma quest’anno abbiamo fatto un miracolo, considerando infortuni
gravi, punti di penalizzazione e punti tolti a causa di ritiri”.
Non da meno i
vostri tifosi…
“Nell’ultima
partita di campionato i nostri tifosi ci hanno regalato una bellissima
coreografia e speriamo il prossimo anno di averi con noi, con continuità, perché
potrebbero rivelarsi la nostra arma in più. Riempire il PalaOreto non è facile,
sia per le dimensioni della struttura sia perché a Palermo, si sa, giocano
tante squadre…”.
Le tue impressioni
su questo girone H che ormai volge al termine…
“È stato un
campionato molto equilibrato e vincere non era mai scontato. Ogni sabato il
risultato era in bilico. Le prime quattro in classifica hanno dimostrato
qualcosa in più e la riprova sta nel distacco in classifica ed anche che sia
noi sia il Mascalucia abbiamo festeggiato la promozione con qualche giornata di
anticipo. Adesso, però, c’è il Città di Palermo che in A2 darà sicuramente del
filo da torcere a tutti. Questa è la categoria che meritiamo, questa è la
categoria che meritano la città ed i tifosi”.