
21/11/2023 17:10
Non si ferma lo straordinario percorso della Compagnia Malo all'esordio assoluto in Serie B. Dopo aver pareggiato con l'Atesina e perso con il Monastir, la formazione vicentina è stata in grado di inanellare quattro vittorie di fila, l'ultima delle quali arrivata sabato scorso in casa contro il Padova, battuto 6-3. A commentare il successo giallonero è stato quindi per noi il capitano Nicola Moro, il cui acuto è andato a sommarsi alla tripletta di Lucato e alla doppietta di De Generi.
"Il Padova è una squadra ben organizzata, con delle buonissime individualità e che si presentava alla partita di sabato ancora imbattuta - esordisce capitan Moro -. Ci aspettavamo una gara tosta e così è stato. Abbiamo affrontato la partita con il giusto approccio e la giusta determinazione, mantenendo alta la concentrazione per la gran parte del match. Questo, abbinato a una buona dose di cinismo davanti alla porta avversaria, ci ha permesso di maturare quello scarto necessario per gestire un po' meglio l’incontro, anche se il calo di tensione sul finale, per quanto possa essere fisiologico, avremmo potuto e dovuto evitarlo. Fatico a dire se il risultato rispecchia a pieno l’andamento della partita, ma nel complesso penso proprio di poter dire che la nostra vittoria sia stata meritata per quanto prodotto sul campo. E lo dico con il massimo rispetto per il Padova, che, privo peraltro di un giocatore importantissimo come Ouddach, ha disputato una buona gara e ci ha creato non poche difficoltà, soprattutto nel primo tempo".
- Complice la sconfitta del Merano, balzate ai vertici della classifica in compagnia del Team Giorgione e dello stesso Real Bubi. A inizio stagione ve lo sareste mai aspettato?
"La classifica non dobbiamo nemmeno guardarla al momento. Più che la posizione in classifica, infatti, quello che ci sta dando grande soddisfazione è il vedere la società ripagata per gli sforzi enormi che sta facendo e il gioire insieme ai nostri tifosi, che ci danno sempre una grossa mano con il loro supporto e con cui si è instaurato un bellissimo rapporto di affetto. Considerando anche il fatto che siamo una neopromossa, non ci aspettavamo una partenza del genere, ma la realtà dei fatti è che siamo appena ad un quarto del campionato, per cui la strada è ancora lunghissima. Dobbiamo mantenere i piedi per terra e affrontare ogni partita cercando di dare il massimo, con umiltà e rispetto per la categoria e tenendo ben presente il nostro obiettivo, che è e rimane la salvezza. Siamo pienamente consapevoli che i momenti difficili arriveranno e che ci sono molte squadre ben più attrezzate di noi e il Merano che affronteremo sabato è proprio una di queste, per cui è meglio pensare solamente a lavorare sodo".
- Parliamo un attimo di quanto avvenuto dopo il gesto di fair-play. Come avete accolto la notizia della lettera del presidente della Divisione Calcio a 5 Bergamini con relativo invito per assistere a Italia-Spagna del 20 dicembre (VEDI QUI)?
"Abbiamo accolto la lettera e l’invito alla partita con estrema riconoscenza e ne approfitto per ringraziare ancora pubblicamente il presidente Bergamini. Per noi rappresenta un segnale che siamo sulla strada giusta o che comunque abbiamo fatto un piccolo passo nella direzione corretta verso quelli che sono i valori fondamentali nello sport e nella vita in generale. Non mi aspettavo tutto questo “clamore” attorno a un gesto che abbiamo vissuto in modo abbastanza naturale e a tal proposito la mia personale speranza, anche se al giorno d’oggi sembra quasi utopia, è che in un futuro quanto più prossimo possibile questo tipo di gesti non rappresentino più qualcosa degno di nota, di visibilità e di premiazioni, ma che anzi vengano considerati come una sorta di normalità. Premesso che da sportivo di lungo corso sono pienamente consapevole che, durante una partita, l’agonismo e la voglia di vincere possono a volte arrivare a prevaricare lo spirito di lealtà, il mio augurio è che, sia in campo che fuori, possa invece trovare un po' più di spazio la voglia di mettersi nei panni di chi subisce un torto o un’ingiustizia, provare un po' di sana empatia, e fare quanto possibile per rimediare. Credo che questo rappresenterebbe una delle più grandi vittorie per lo sport e un bel lascito soprattutto per i più giovani".
l.m.
Foto: Miti Vicinalis